La penna degli Altri 01/06/2012 11:14

Prime condanne, l’Atalanta patteggia il -2

Nel frattempo, Coverciano viene scossa di nuovo. Dopo Criscito, anche Bonucci risulta ufficialmente coinvolto nell’inchiesta del calcioscommesse. Lo scorso 3 maggio la Procura di Cremona ha disposto l’iscrizione del centrale della nel registro degli indagati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa. Il documento fa parte degli allegati all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari Guido Salvini e, da alcuni giorni, è a disposizione delle parti. Il giocatore della Nazionale è stato chiamato in causa dall’ex difensore del Bari Andrea Masiello per la partita Udinese-Bari.

Il reato contestato a Bonucci è esattamente lo stesso per il quale è stato indagato Domenico Criscito, escluso dal gruppo azzurro. I dirigenti della Figc sembrano però avere una posizione diversa per Bonucci, che dovrebbe continuare a lavorare regolarmente a Coverciano: «Non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. Situazione diversa per Criscito, che ha invece ricevuto l’atto» ha riferito Demetrio Albertini, capo delegazione della Nazionale a Euro 2012.

Intanto, spuntano intercettazioni che coinvolgono anche Giuseppe Sculli. In una telefonata del 3 maggio 2011, l’attaccante del e Safet Altic, il pregiudicato bosniaco al centro dell’inchiesta, secondo quanto riportato dalle carte dell’inchiesta, parlano di affari da «monetizzare», dicendo di poter costringere l’ex compagno di squadra Luca "Peperone" Toni a cedere in alcune richieste, perché in possesso di «foto compromettenti del collega, utilizzabili per forzare la volontà del giocatore». Un ricatto in piena regola, che dimostra anche come Altic fosse «ben inserito nella realtà », avendo contatti quotidiani con moltissimi calciatori.