La penna degli Altri 02/06/2012 11:34
Lallenatore dei sogni: perfetto

Di Zeman ci è sempre piaciuto quasi tutto: il sistema di gioco offensivo, assolutamente unico; la filosofia che lo ispira, «cerco di segnare più dellaltro e non di subire meno»; ovviamente luomo, che pensa molto e bene e dice tanto di quello che pensa, anche se è scomodo anzi scomodissimo. E ci piace anche che sia riuscito a riemergere dallinsopportabile ostracismo al quale lha costretto il nostro calcio solo perché ha raccontato verità che hanno inguaiato potenti e prepotenti. Ci piaceva molto meno il suo modo di difendere, così sfrontato da apparire a volte suicida. Lultimo Pescara che sè inventato, però, è stato diverso: linea arretrata più bassa, maggiore attenzione in copertura, pochi gol incassati. Ha guadagnato dietro, senza perdere efficacia e spettacolarità in avanti. Perfetto.
Qualche settimana fa, estasiati dallennesimo show del Pescara, ci siamo chiesti come mai i grandi club non affidassero la squadra all'allenatore più divertente che ci sia. Ci sembrava un atto dovuto, perché i tifosi meritano rispetto e nessuno rispetta i tifosi più di questo allenatore venuto da Praga tanti anni fa. La Roma l'ha pensata come noi, ha rotto gli indugi, s'è tuffata in un'avventura meravigliosa. Fa venire i brividi soltanto immaginare un tridente in stile-Zeman che abbia due ragazzi di talento sulle fasce e Totti al centro: una goduria.
Evviva Zeman, dunque. E brava la Roma che se lè preso, avendo capito che la novità non deve essere per forza giovane e straniera, ma anche (quasi) anziana e (quasi) italiana. Con luomo dei sogni, tutto è consentito. Soprattutto sognare.