La penna degli Altri 10/06/2012 11:36

Kjaer meglio di Stekelenburg

Così Germania e Danimarca si ritrovano a braccetto in testa al girone con tre punti di vantaggio sulle rivali, costrette a batterle mercoledì, quando si giocheranno Danimarca-Portogallo e un Germania-Olanda da non perdere, visto che in caso di vittoria dei tedeschi potrebbe già mettere fuori gioco gli olandesi vicecampioni del mondo. Danimarca-Olanda di ieri, ovviamente, per i tifosi giallorossi era interessante soprattutto per il duello a distanza tra Kjaer e Stekelenburg, alla fine chiaramente vinto dal primo, autore di una prestazione assolutamente buona. Anche perché davanti aveva avversari di tutto rispetto come Van Persie (ben controllato ogni volta che è capitato dalle sue parti) Sneijder e Robben, sempre pronti ad inserirsi negli spazi. Ottimamente coadiuvato dal compagno di reparto Agger (bella partita la sua, forse da migliore in campo) Kjaer è sembrato un altro rispetto all’incerto difensore visto quest’anno con la Roma nel nostro campionato. Deciso, sicuro di sé, sempre con i tempi giusti sia nelle chiusure che negli anticipi anche per merito di un modulo (il di Olsen) che inserendolo in una difesa a quattro finisce con il proteggerlo di più ai lati, evitandogli di rimanere solo nell’uno contro uno con l’avversario come gli è troppo speso capitato nella Roma.

Una situazione tattica, quest’ultima, dalla quale finisce spesso con l’essere danneggiato per via della sua lentezza innata, come gli è capitato anche ieri al 75’, quando si è fatto scappare Huntelaar, poi fermato dall’uscita di Andersen. Questa, però, è stata l’unica svista di una buona partita nella quale proprio lui ha calciato via dalla sua area l’ultimo pallone della speranza per gli olandesi. Ben peggio è andato Stekelenburg, che in occasione del tiro-gol in diagonale di Krohn-Dehli si è fatto addirittura passare il pallone sotto le gambe sul primo palo. Quello sul quale un non dovrebbe mai subire reti. Certo, poi qualche cosa buona l’ha fatta (vedi la parata sul tiro di Eriksen al 70’), ma l’ha rovinata con altre piccole incertezze soprattutto nelle uscite alte, sulle quali è spesso rimasto a metà del guado. Indicativa, in tal senso, quella del 67’. L’impressione è che il buon Stek debba ancora superare la noia muscolare che lo affligge alla spalla e ritrovare, di conseguenza, l’antica sicurezza. Speriamo che accada presto, anche in prospettiva giallorossa