La penna degli Altri 15/06/2012 10:50

Italia, incubo combinata nordica

Prandelli insiste con il 3-5-2 e tra Bonucci e Chiellini. Idea valida con la Spagna, perché non ripeterla con la Croazia? Idea valida a metà, nel senso che Daniele è un rompighiaccio sempre, a centrocampo come in difesa. Solo che giocando così dietro deve rinunciare alla costruzione dell’azione e alle conclusioni in porta, uno degli elementi che fanno spesso la differenza tra e la mediocrità del resto del genere pallonaro. L’Italia riesce comunque a graffiare. Nel primo tempo, Balotelli va più volte alla conclusione da fuori senza mai, però, inquadrare la porta. A trascinare gli azzurri sono Pirlo e Marchisio, che al 37’ ha tra i piedi l’occasione migliore. Cassano lo serve in profondità, lo juventino manda a vuoto il difensore croato e ma trova l’opposizione, e per due volte, dei guanti di Pletikosa. Il monologo azzurro viene premiato al 39’. Una punizione magistrale di Pirlo aggira la barriera. Il del Rostov la smanaccia ma non riesce a deviarne la traiettoria.

Nella ripresa, la Croazia cambia marcia. O meglio, è l’Italia che la scala. L’undici di Bilic conquista metri, prende coraggio e al 26’ trova il gol del pari. Cross dalla sinistra, Chiellini non ci arriva, Mandzukic sì e nello stadio di Poznan, a stragrande maggioranza biancorossa, esplode la festa. Prandelli opera un paio di cambi: via Thiago Motta, dentro Montolivo, via Balotelli, dentro Di Natale. Al 31’, è il fiorentino a impegnare nuovamente Pletikosa. A sette minuti dalla fine, il Ct tenta anche la carta Giovinco, al posto di Cassano solo a tratti scintillante. L’arrembaggio italiano è poco convinto e confuso. Kranjcar avrebbe persino la possibilità in contropiede di battere Buffon, ma ci mette una pezza. L’1-1 con la Spagna faceva presagire una qualificazione in scioltezza. Questo, la rende un’impresa ciclopica. Servirebbe che Spagna e Croazia si comportassero lealmente. Ma un biscotto non si rifiuta mai, specie quando si tratta di eliminare i tetracampioni del mondo. Chiedere a Svezia e Danimarca per informazioni