La penna degli Altri 27/06/2012 10:26

"Il biscotto mi fa schifo"

Sono perfettamente d’accordo con il nostro amico Antonio Padellaro: anche a me piace che la Roma conquisti sul campo i suoi obiettivi. Qualora tuttavia dovesse accadere che la Roma fosse ammessa “d’ufficio”, sarebbe semplicemente il portato naturale dell’applicazione delle regole esistenti e non del loro stravolgimento per favorire i club coinvolti nelle inchieste. E’ talmente chiaro che solo chi è abituato a pensare che le regole si fanno e si disfano a seconda delle convenienze non lo capisce. Non festeggeremmo, ma la Roma non avrebbe rubato nulla. Immorali sono coloro che hanno truccato le partite, offendendo i sentimenti di milioni di sportivi e di centinaia di calciatori per bene, non chi da questo schifo è fuori. Qualche altro povero di spirito ci accusa di aver disturbato il Presidente della Repubblica per un’inezia, in un momento drammatico della crisi del paese. A parte il fatto che a giudicare se abbiamo arrecato o meno disturbo dovrebbe essere il Quirinale e siamo certi che così non è, se usassimo questo metro di giudizio il Presidente non dovrebbe occuparsi affatto di calcio e invece, giustamente, lo fa, non facendo mancare il suo sostegno ai nostri ragazzi che domani affronteranno il difficilissimo match contro la Germania. Un paese è unito quando sa condividere delle passioni e si unisce ancor di più, anche nei momenti drammatici, quando il calcio e lo sport in generale, ci offrono l’occasione di sentirci italiani con orgoglio, di identificarci con la classe e le facce pulite di Pirlo e . Quando ci racconta fatica, onestà, sacrificio, lealtà e coraggio. Noi vogliamo che sia quest’immagine bella del nostro movimento calcistico a fare il giro del mondo non quella delle farmacie, dei campionati falsati, delle partite comprate e vendute. Usi il pugno di ferro, presidente Abete, come promesso all’inizio dello scandalo, gliene verrà solo onore. Per lei e per l’Italia.

P.S.: Alcuni soloneggiano sul fatto che l’Italia riposa due giorni meno della Germania e gridano allo scandalo attaccando la Uefa. Parlano di “Trappola per l’Italia”. Sarebbero molto più credibili se s’indignassero oltre che per le trappole anche per i biscotti.