La penna degli Altri 06/06/2012 11:24

E' tornato l'uomo dei sogni

Zeman è nel giorno dei no divertiti. «È un allenatore per giovani?»: no. E spiega che Sansovini ha 32 anni e ha giocato con il suo . «È cambiato in questi tredici anni?»: no. «È più attento alla difesa?»: no. Poi sorride: «Sono più proiettato verso la porta avversaria di Luis Enrique». Lo sappiamo. È il resto, il progetto, a sfuggire dalle sue parole. Ma è una fuga simpatica, perché non c’è catenaccio. Dà l’idea della serenità.

Dice che «c’è tempo» per fare la squadra. C’è tempo perché Zeman è uomo che sa aspettare. La gente meno. Dall’esterno un mucchietto di tifosi urla il nome del boemo. I tifosi hanno già aspettato. L’anno scorso aspettavano per capire quel tizio strano piovuto dall’Asturia. Adesso pensano di sapere già tutto: «s’annamo a divertì». E Zeman questo promette: divertimento, spettacolo. Dice che è tornato per questo. Non dice «per vincere». Vuole rivedere gli spalti pieni come li ha lasciati, perché è quello il suo punto di riferimento, la Roma che l’ha incatenato ai ricordi. Ma d’ora in poi dovrà parlare più in fretta e sfidare i confini tra spettacolo e vittoria. Sa bene anche lui che i venti autunnali spazzano via in fretta le «ola».