La penna degli Altri 20/06/2012 09:27

«Altro che Barça. La mia Roma sarà alla Zeman»

GASPORT (A. PUGLIESE) - Che
 

Troppo possesso «A parte il o la Spagna, oggi tutte le altre squadre stanno in campo per non far giocare l'avversario», dice Zeman a France Football, soffermandosi poi proprio sui blaugrana: «Da anni sono i migliori al mondo, ma hanno anche molti fuoriclasse come , da cui sono dipendenti. Per come la vedo io, però, fanno troppo possesso palla, verticalizzando poco». Chapeau, Zeman «Il mio grande maestro è stato Stefan Kovacs: idee modernissime e senso del collettivo» è anche questo. Nel suo calcio non arretra mai, neanche nelle parole. «Tutte le altre non si interessano a come giocano loro. Guardiamo l'Inter di Mourinho quella del Triplete, ndr o il Chelsea di Di Matteo. Sono sorpreso, pensavo ci fossero più allenatori pronti a prendere le distanze da questo calcio. Ma io non mi sono mai sentito un ufo, Sacchi quando sbocciò con pressing alto e velocità lo era forse più di me». Di Matteo, il suo allievo, ha però vinto la «Ha sfruttato le debolezze altrui e ridato stimoli al gruppo. Però per me non conta solo vincere, ma anche come» e Mou la Liga: «Il Real sa cambiare pelle, gara chiusa o molto offensiva, grazie anche alle straordinarie individualità».

 

Calcio infetto Niente Mou o Guardiola, dunque, ma anche niente Luis Enrique, il suo predecessore in giallorosso. «Zeman è un allenatore di valore, la Roma è passata da un giovane a uno esperto — ha detto Fabio Capello —. La ? Viste le continue battute, avrà un nemico in più. E non solo sul campo». E non solo la , perché Zeman è anche pulizia, onestà. «Il calcioscommesse? Spero si intervenga, il calcio oggi per molti è solo business. Mi sorprende ci siano giocatori di primo piano. Quelli di Lega Pro li condanno, ma li posso capire: quando non ricevi lo stipendio da mesi, puoi cedere alle tentazioni». L'ideale, invece, sarebbe cedere sempre solo alla passione. «È quello che dico ai ragazzi. Prendete , un esempio: ha sempre vissuto il calcio allo stesso modo, da sconosciuto e da fuoriclasse». Chi non ha potuto viverlo alla stessa maniera, invece, è proprio lui: «Sensi mi allontanò su suggerimento del "Palazzo". Da allora tanti presidenti mi hanno cominciato a chiamare, per poi sparire il giorno dopo...». Tra due settimane la Roma si raduna e allora Zeman non avrà davvero più voglia di guardarsi indietro.