La penna degli Altri 03/06/2012 12:20

A Trigoria si ripartirà dai gradoni

 

GLI SCHEMI - La sua fase offensiva, oggi come sempre, si basa su quelle che chiama catene tra terzino, intermedio e attaccante esterno, che servono a guadagnare metri in campo. Quando uno dei tre ha il pallone tra i piedi, su una delle fasce, gli altri devono muoversi offrendo due soluzioni semplici per il passaggio. Eventualmente, c’è il regista come perno centrale che può essere sfruttato per i cambi di gioco e le verticalizzazioni. Nel frattempo, gli altri attaccanti attaccano la profondità per ricevere il passaggio nello spazio. E lo stesso centrocampista interno, una volta dato via il pallone, deve sostituire l’attaccante che si è spostato provando a inserirsi nell’area avversaria. Tutto ovviamente avviene a velocità supersoniche. Ed è per questo motivo che la preparazione atletica delle squadre di Zeman deve tendere sempre al massimo. Quando i giocatori sono stanchi o comunque poco brillanti, il meccanismo si inceppa e diventa prevedibile. E paga le ripartenze.

IL RISCHIO - Zeman non è un maniaco del fuorigioco. Alza la linea difensiva per accelerare il pressing, accorciare le distanze tra i reparti e trovarsi in superiorità numerica quando è stato recuperato il pallone. Un aiuto può arrivare dal , che gioca lontano dai pali e deve essere bravo con i piedi. Non solo per le uscite disperate, ma anche per ricevere i retropassaggi e partecipare all’azione alleggerendo il pericolo. Se però le condizioni della squadra sono insufficienti, il giochino è difficile.

LA PREPARAZIONE - Anche nei sistemi di lavoro, Zeman ha conservato le sue caratteristiche. Ci sono ancora i celebri “gradoni”, cioè i blocchi delle tribunette del campo di allenamento su cui i giocatori devono salire più e più volte. Ci sono ancora i 45 minuti di corsa continui all’inizio della settimana, con i cambi di velocità che sono molto impegnativi. Senza contare il ritiro estivo - una volta un allievo di Zeman raccontò che a bordo campo i magazzinieri lasciavano dei secchi vuoti che venivano utilizzati dai giocatori per vomitare - un paio di giorni a settimana è sempre prevista una doppia seduta di lavoro. Luis Enrique le aveva abolite, così come i ritiri che a Trigoria torneranno ad essere un’abitudine.