}

La penna degli Altri 26/05/2012 12:27

Riecco il "suo" 4-3-3. Ma con il Pescara a volte ha cambiato...



Il presupposto del suo calcio è una condizione atletica brillante. Perché tutti devono fare un lavoro eccezionale nell’arco di una partita, tra tagli e sovrapposizioni, pressing e recuperi. Rispetto al possesso palla orizzontale, insistito e sfiancante di marca barcelonista, il suo è un possesso palla verticale, basato sulla rapidità e sull’effetto sorpresa.



Il punto debole è sempre stato la fase difensiva, evidentemente. Il baricentro alto e il fuorigioco esasperato sottopongono la squadra a squilibri che in certi casi non sono sopportabili. Ma è stato così anche in questa stagione della Roma, con Luis Enrique: ogni palla persa a metà campo diventava un’occasione da gol per gli avversari. E’ andata meglio al di Zeman, che anzi in questo straordinario campionato di serie B ha mostrato più cautela del solito. In certi momenti delle partite, ha persino “rinnegato” il passando al 4-4-2.

Come potrebbe giocare la Roma di Zeman? Con Stekelenburg in porta, a patto che si adatti a giocare venti metri fuori dai pali. Difesa da ricostruire (anche se oggi il quartetto potrebbe essere Rosi-Kjaer-Burdisso-Josè Angel), centrocampo di qualità e quantità, attacco con centravanti (e non esterno, stavolta) e due punte esterne: Lamela e .

Clicky