La penna degli Altri 16/05/2012 11:08

Luis, lezione di dignità

Ed allora, se davvero si vuole parlare di nuovo progetto e di rivoluzione, anche chi ha portato la squadra al tracollo deve trarne le dovute conclusioni. Noi sappiamo che il sostantivo «dimissioni» nel vocabolario italiano è usato pochissimo. Però, stavolta sarebbe doveroso presentarle per dar modo a chi cura il bilancio di lavorare con rinnovata lena. È con chi siederà sulla panchina della Roma che sarà necessario programmare e costruire la squadra del futuro. Diversamente, non vedrei per quale ragione dovrebbe essere messo alla porta Edy Reja. Il mister venuto dal nord est ha fatto tutto quello che si sarebbe dovuto fare. La Lazio è arrivata al quarto posto, ad un soffio dalla .

E se non ha tagliato quel traguardo non è certo per colpa del trainer. Fino a gennaio, i biancazzurri avevano sbalordito ed anche i critici più severi non avevano adoperato che termini lusinghieri. Poi, è stato compiuto il patatrac, svendendo giocatori importanti senza acquistare quelli necessari e di cui il mister invocava l’arrivo a Formello. Se a tutto ciò si aggiunge la sfortuna e la catena di infortuni che ha perseguitato la squadra, il quadro è completo. Quindi: perché lasciare Reja libero? Perché non rinnovargli il contratto consegnandoli una «rosa» più forte e più competitiva? Sono domande che mi permetto di porre al presidente Lotito che, sono certo, capirà il problema e lo risolverà nell’unica maniera ragionevole: confermando Reja.