La penna degli Altri 05/05/2012 11:21
Luis Enrique: «LEuropa prima del futuro»
La società si allinea. «Limportante - dice lad Fenucci - è che la Roma partecipi e vada in fondo allEuropa League, non c'è ragione di snobbarla. Budget di mercato? Non dipende dalla qualificazione alla coppa, è un budget pluriennale che ci accompagnerà fino ad un nuovo piano quando sarà costruito lo stadio».
Intanto è tornato a Trigoria laltro ad Pannes per portare avanti i programmi e a metà mese verrà convocato il cda che «chiamerà» laumento di capitale da 50 milioni. Un passo alla volta: prima cè da capire il futuro della panchina. «Lingresso in Europa sarà importante - ammette Luis Enrique - così come lincontro che avrò con la società. Fondamentale? No, ho detto importante». Ai dirigenti ha dato limpressione di voler mollare, a Baldini potrebbe averlo detto chiaro e tondo ma il dg spera ancora di convincerlo a rimanere. «Ancora non so se andrò via - dice Luis Enrique smentendo la versione di qualche giorno fa - deciderò in base a come si comporta la squadra e a ciò che io sento quando vedo i tifosi. La società non può fare niente di più per me. E non è detto che la scelta non riguardi la mia famiglia».
A casa lo vedono sempre più distrutto: ecco uno dei motivi che lo spinge alladdio. Alla base cè però molto altro. Lamarezza per i risultati, le reazioni dellambiente e la gestione difficile degli umori durante la stagione. Interni ed esterni. Ne avrebbe di cose da raccontare Luis Enrique che per ora si limita a ricordare come «ogni volta che non ho fatto giocare Totti o De Rossi si è montato un casino della Madonna. Questo mi ha dato da pensare. Ma di cosa stiamo parlando? Solo io vedo gli allenamenti e nel caso specifico di Daniele a Bergamo non ha rispettato un accordo che avevamo con i giocatori. Io ho messo prima il formare una squadra ai risultati». Cosa aspettarsi oggi dallOlimpico? Cori per Montella e fischi per Lucho? «Ma io - sottolinea lasturiano - non ho vissuto nessun confronto tra noi. Montella era un calciatore incredibile e adesso è un allenatore bravissimo. Gli auguro un grandissimo futuro». Magari proprio al suo posto. Da Catania, però, Montella fa spallucce. «La Roma su di me? Si dicono tanti nomi, qualcuno anche più risonante del mio. Sono semplicemente voci: lo dico perché lo so». Per adesso è proprio così.