La penna degli Altri 22/05/2012 16:01

In questa città che è magica

Oggi non preoccupa lo stallo delle cose. Tutti troppo impegnati per far valere le proprie opinioni. Che con la forza dei magafoni (penne, microfoni, pixel), si trasformano magicamente in notizie. Pur non essendo tali. Voglio Zeman? Con l'ausilio di un sondaggio, con l'assist della super mega promozione in A del , il gioco è fatto. E se la Roma non ha mai pensato a Zeman per la successione a Luis Enrique, pazienza. Ho detto che voglio Zeman, se resta a o va a Firenze, la Roma se l'è fatto sfuggire. Così va il mondo. Così funziona la à che di magico ha la capacità di trasformare il nulla in notizie, informazioni. Quelle che magari Montella fa circolare, grande dote per chi dovrebbe prendere il posto dell'inviso spagnolo parco di parole. Con tutti. Meglio una soffiatina, ti pare che l'Aeroplanino che conosce tutto e tutti non ti indica la via quando c'è da sapere? E allora Montella si caldeggia. Pazienza se a Milano o a Torino sbagliò in modo grossolano i cambi impedendo, lui, al Catania di vincere. Lui è Vincenzino. Quello che poi in conferenza stampa diventa magicamente amico di chiunque, pure di stagisti neo maggiorenni. Buono per tutte le stagioni.

Riusciranno i nostri eroi, i dirigenti, ad avere l'antidoto alla magia? Questo ci si dovrebbe chiedere. Perché a essere senza allenatore sono rimaste Roma, Lazio e la dissestata . Che poi manco sarebbe un peccato mortale se nel frattempo la squadra si arricchisse di innesti di peso. Magari non quelli fantasiosi che vengono magicamente accostati un giorno sì e l'altro pure. Fungendo da specchietto per le allodole. Nel momento in cui ci si dovrebbe interrogare sulla valenza dei programmi, ci si distrae con le guerre di quartiere. Eterni Guelfi e Ghibellini. (ex) Fratelli coltelli. Il problema della piazza verrebbe risolto e superati dai fatti, dagli eventi. Tergiversare alimenta la magia. Non è arrivato ancora nessun allenatore ma già sono pronte le fazioni. Pro e contro Montella. Pro e contro Zeman. Idem per Villas Boas e per chiunque arrivasse. Consiglio per l'incaricato. Usi tappi per le orecchie, chieda di spostare la franchigia magari a Bolzano. Si faccia appendere nello spogliatoio due foto: Luis Enrique in maniche (corte) di camicia immortalato baldanzoso nel primo tour a Trigoria; Luis Enrique emaciato nei giorni dell'abbandono. E un bel segno della croce. 

Augusto Ciardi

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