La penna degli Altri 08/05/2012 10:06

E van der Wiel saluta l’Ajax

Il bel club c’è, è la Roma che ha un accordo verbale con l’esterno due volte campione d’Olanda con l’Ajax. La cifra per il trasferimento è attorno ai dieci milioni. E’ un’operazione nata - di fatto - almeno un anno fa quando il nome di van der Wiel era finito nell’agenda di . Già all’epoca dall’entourage del giocatore era stato manifestato un alto apprezzamento verso la Roma, anche ieri - tra mezze smentite di rito, parole diplomatiche, trattative retrocesse a contatti, "stranamente" avvenuti proprio in questa settimana - è stato ribadito che «Roma è una grandissima piazza».

Ma, ancora, le parole del giocatore non escludono quello che appare probabile. In Olanda hanno scritto di un addio già dato da Gregory ai suoi compagni di squadra dopo l’ultima partita di campionato. Lui ha precisato, non è proprio così, ma quasi: «Abbiamo fatto una festa, è stato un bel divertimento. L’applauso di addio lo abbiamo fatto ad Andre Oojer, visto che è stata sicuramente la sua ultima partita. Io e Jan (Vertonghen, ndr) invece abbiamo deciso di non fare saluti visto che ufficialmente ancora non siamo andati via». E’ così.

Ufficialmente non c’è niente, né ci può essere visto che l’Eredivisie è appena finita e la serie A deve ancora finire, visto che c’è tutto un Europeo da fare («A quello ci tengo da morire») e visto che il mercato ufficialmente ancora non è iniziato. Ufficialmente no. Ufficialmente van der Wiel non è ancora un giocatore della Roma, ma probabilmente lo diventerà se le parole date saranno mantenute e se non interverranno fatti clamorosi che però nel calciomercato troppo spesso sono stati consueti. Sul giocatore da tempo si erano mossi Valencia (l’ultima e quella che sembrava più risoluta), il Psg, il Liverpool e anche il Real Madrid. Ecco, per esempio, un club come il Real Madrid può sempre sparigliare il campo. Anche per questo la Roma ha accelerato. E adesso è la Roma che ha in mano Gregory van der Wiel, numero 2 dell’Ajax campione che non vede l’ora non solo di andare a giocare l’Europeo ma anche di andare in «un bella società». E quanto sei bella Roma...