La penna degli Altri 16/05/2012 11:17
Caro Merlo, non metterci il becco

Lo dico con filosofica mestizia parafrasando lo stesso allenatore che, nella circostanza, ha dato prova di un sense of humor non comune. Avremo nostalgia anche di questo quando avremo nostalgia dellasturiano. Ma oggi non posso prescindere dal parlare di Totti; sarà forse per il moto di riprovazione suscitato in me (e in tanti altri) da un articolo apparso lunedì su Repubblica a firma di Francesco Merlo, a me ignoto esegeta di valori patrii, che, per osannare Del Piero e commemorare con piglio da grande orazione funebre il suo addio calcistico allItalia, tratteggia uno scenario nazionale da day after. Con questo commiato, ci spiega Merlo, tutto va a perdere di senso, il nostro oggi come il nostro domani, e a residuare è la miseria di un mondo orfano, livido e declassato che altro non si merita se non il bullismo di uno sputazzante Totti. Testuale. Sputazzante. E aggiunge, su Totti, pure di peggio, come ha fatto notare Stefano Romita sul Romanista. Ma il vero peggio dellarticolo è altrove, e ha saputo stigmatizzarlo con grande acume Federico Nisii dai microfoni di Rete Sport; il peggio del peggio ha a che fare col passaggio in cui il lirismo apologetico del predicatore crea un link raccapricciante tra luscita di scena di Del Piero e le pene che a molti toccano per la messa in crisi dellarticolo 18. E vero, siamo in un day after, e anche questo lo dimostra: che un giornale come Repubblica possa divulgare affermazioni tanto indecenti.
E' così che la preziosa superfluità di un gioco finisce con lessere infettata dalluso maldestro di argomenti seri. Che avvenga linverso, se ci pensate, è raro. Per concludere su Merlo, vorrei quasi non essere romanista e arrogarmi il diritto di esprimere la mia indignazione riguardo al suo articolo senza perciò cadere in sospetto di faziosità. Vorrei poter dire: Del calcio non me ne importa nulla e Totti neppure so chi sia, come non so chi è Del Piero, ma una cosa simile già sarebbe grave metterla come proprio stato su Facebook, figuriamoci pubblicarla sotto legida autorevole di una grande testata generalista!. Una grande testata. Rifletto sullespressione, ambivalente e buffa; fiuto il gioco di parole implicito. Forse lironia di Luis Enrique ne saprebbe cavarequalcosa. Ma anche quella del denigratoTotti, il cui appuntamento con la scalata ai record è un to be continued che già ci introduce alla prossima stagione con aspettative pronte a ravvivarsi. Ma sì, torniamo al superfluo. Ora che la frustrazione per il mancato aggancio ai vari Altafini e Meazza va svaporando, comincio pure a godermi, rievocandoli, i gol di chi a Cesena ha fatto gol, e, sia pure senza alcun effetto concreto, ci ha fatto vincere. Con qualche senso di colpa recupero in ritardo quanto non ho saputo godermi in diretta, ovveroiltuffosaettantedellospagnolo, larasoiatachirurgicadellargentinoela stoccata frontale di un De Rossi, che più degli altri mi è parso incarnare ilmio pensiero costante durante la partita:AFrance, certo che questo potevi farlo tu!. Lultima di campionato ci lascia comunque con dei buoni auspici. Chi è arrivato qui in estate con la qualifica di promettente, continua a promettere. Fra tutti, i due primi marcatori di domenica scorsa: Bojan e Lamela. Il terzo marcatore, invece, rappresenta la grande certezza che ancora a inizio 2012 era in predicato di non esser tanto certa: De Rossi. Quanto allallenatore, severràVincenzino, lapartesentimentaledi meglidaràilpiùcalorosoBenvenuto, ma anche sotto un profilo tecnico mi sento convinto di una scelta che pare assai probabile. Non faccio la lista delle mie altre eventuali predilezioni poiché mi sembrerebbe di indulgere allastrazione. E, comunque, in questa lista il suo nome è tra i primi.