La penna degli Altri 12/05/2012 11:02
Baldini: «Pronto a rimettere il mandato»
Baldini si riferisce alla "lettera ai romani" con cui il presidente dellAdnKronos e consigliere della Roma, Pippo Marra ha sollevato giorni fa dubbi sul futuro del club. In ogni caso, nessuno chiederà lunedì le dimissioni del dg. A Marra risponderà, ufficiosamente ma con toni duri, la società. Non sono comunque giorni facili per Baldini. Non lo sono mai stati, in verità, da quando ha detto di sì a DiBenedetto e ha cominciato a lavorare per la Roma. Prima part-time da Londra, cercando di dividersi tra il nuovo impegno e la nazionale inglese. Poi a tempo pieno, con lingresso a Trigoria e la scelta di rompere con il passato puntando su un tecnico straniero, dai metodi innovativi, lasturiano Luis Enrique.
Ora, il tecnico ha detto addio. «Ha voluto dirlo per prima alla squadra, perché sono stati i suoi interlocutori per tutto lanno», commenta Baldini, «ci ha tenuto che lo sapessero per primi, anche se ovviamente noi eravamo stati avvisati già da un po. Qualcuno aveva detto che ci ha lasciato in bagnomaria. Così non è stato. Dopo la partita con la Fiorentina avevo avuto un lungo colloquio con lui e aveva manifestato con certezza il suo intendimento. Sono io che gli ho chiesto di lasciarci a bagnomaria. Dopo la mini contestazione, anche se devo dire con toni inusuali per questa città, persino garbati, gli ho detto "pensaci, non credo sia il giorno giusto. Sei stato in grado di suscitare un sacco di interesse". Tanti si sono divisi sul suo operato, che continuo a considerare molto buono. Per questo gli abbiamo dato tutto il tempo di cui avrebbe avuto bisogno e di arrivare alla fine del campionato e, se avesse voluto mantenere questo tipo di proposito, avrebbe potuto farlo».
Sulla volontà di Luis Enrique di dimettersi, sottolinea Baldini, ha pesato lo stress, dipeso a sua volta dallassenza di risultati. «Ovviamente, per uno che vive così visceralmente il proprio mestiere, e basta vederlo per capire che mette ogni stilla di se stesso in tutto quello che fa, i risultati non possono non aver avuto uninfluenza. Nelle conferenze ha detto che sarebbe rimasto cinque anni, ma anche che "è un giorno in meno alla fine che ci separa". In realtà quello che credo sia successo, ma lo spiegherà meglio lui visto che domattina (oggi, ndr) ha una conferenza stampa, è proprio una consunzione fisica. Aveva un dispendio di energie che a un certo punto lo ha fiaccato e che gli ha fatto dire "alt, ho bisogno di fermarmi". Infatti dalle sue parole si evincerà che questanno non allenerà per esempio».
Luis Enrique ha ammesso il fallimento. Ma Baldini non ci sta a far passare il messaggio che sia fallito anche il progetto, lidea, il modello di calcio che questa Roma vuole proporre: «In tribuna col Napoli, a uno che mi diceva "mandalo via (manda via Luis Enrique, ndr)", dicevo che piuttosto andavo via io. Fino allultimo secondo abbiamo cercato in tutte le maniere di trattenerlo. Per quanto riguarda le mie dimissioni, paradossalmente non lo posso fare perché sarebbe come premiarmi in una maniera che in questo momento non merito. Non posso sottrarmi dalle mie responsabilità. Mi ero legato molto a lui e a questo progetto. Ma scusate, il progetto non è fallito. Scusate se mi permetto di dire questa cosa. La nostra intenzione era di proporre un certo tipo di calcio, provando a farlo con una persona che ritenevamo fosse in grado di farlo. Tanto per dire una cosa: ieri sono uscite le statistiche della Lega che parlano della qualità del gioco. Al momento taccio sui numeri difensivi, perché mi conviene. Ma per quanto riguarda le statistiche sulla qualità del gioco, la Roma è prima nel possesso della palla, della supremazia territoriale, la squadra è terza dietro a Juve e Milan in tutte le altre statistiche. E questo parla della qualità del gioco. Il fallimento è più percepito, alla fine, per landamento altalenante in questo campionato».
Montella resta in pole per la successione. Baldini non sa però quando potrà essere annunciato leventuale ingaggio. «Ovviamente da quando sapevo in prima persona, e non erano in molti a saperlo, che lui se ne sarebbe voluto andare, il nostro dovere era pensare alle alternative. Quindi abbiamo visto e pensato a tanti nomi, ma non è stato contattato ancora nessuno perché non era il tempo».
Guardiola è stato, e resta, un semplice sogno. «Ovviamente sì, era quel tipo di proposta. Già lo avevo contattato un anno fa. Gli avevo detto: "se ti sei stancato di vincere facile, vieni da noi". Ma evidentemente non è venuto. Parlare di Pep Guardiola è pura fantascienza». Con o senza Luis, gli americani continueranno a investire sulla Roma. Questa è una certezza. «So che lo vogliono fare - avvisa Baldini - perché questo era il loro proponimento fin dallinizio e non credo che possano tirarsi indietro dopo aver speso così tanti soldi per risanare la situazione debitoria della Roma».