La penna degli Altri 16/04/2012 10:00
Sabatini: «La Roma è sconvolta»
E la voce si ferma un attimo. Poi Sabatini ricorda e aggiunge: «Una settimana prima di quella partita mi aveva regalato un "13" doro perché diceva che avrei avuto bisogno di fortuna nella mia vita. Io ce lho avuta, lui ». Ancora silenzio. Per Sabatini non è facile ricordare: «Quel giorno ero in tribuna per un problema alla caviglia, mi ricordo benissimo la sua caduta, la faccia a terra nel fango e la sensazione di aver capito subito che era successo qualcosa di brutto, di grave. Qualcosa che ci avrebbe segnato per sempre». Curi non riuscì più a muoversi, stroncato da un infarto a 24 anni, Morosini per tre volte ha tentato di rialzarsi. Non ce lha fatta, stroncato da un infarto a 25 anni. Fa male solo a scriverlo. Il ds della Roma dice «che la cosa che mi ha colpito di più è stato quel tentativo continuo di rialzarsi, come se ci fosse tutta la sua voglia di restare aggrappato alla vita. Ha colpito me, ma anche tutti i giocatori, che sono sconvolti, gli uomini di sport e le persone comuni. Sono cose che ti pizzicano (testuale, ndr) e che non si dimenticano"». Il fratello di Sabatini, Carlo, gli ha raccontato «qualcosa in più di questo ragazzo. Lo ha allenato a Padova e Udine, sapeva che tipo di storia personale aveva alle spalle. Non voglio essere retorico, ma aveva davvero provato a rialzarsi tante volte, il calcio come unica gioia in una vita che davvero gliele aveva fatte passare tante. Vederlo lì, a terrà, è stato straziante. Straziante. Giusto fermare il campionato? Sì, è stato ingiusto tutto il resto. Indescrivibile». Come 35 anni fa. Impossibile non ricordare. Sabatini chiude la telefonata, non se la sente di aggiungere di altro. Certe cose restano nel cuore. E da lì non si devono muovere.