La penna degli Altri 18/04/2012 09:56

Roma, attenzione ai secondi tempi Dopo il 45’ la Juve ha preso 17 punti

DIFFERENZE - Luis Enrique assicura che la forza della sia l’intensità, il ritmo e l’attenzione feroci con cui i giocatori affrontano le partite:  «Per noi è un modello da raggiungere, devo fare i complimenti al loro allenatore» . Più precisamente, la vera diversità della è la fase difensiva che è quasi perfetta. ha organizzato la squadra in modo da concedere pochissimo agli avversari: solo 18 gol in 32 partite, a una media di 0,56 per volta, contro i 42 della Roma che spesso si squaglia. Grazie alla solidità, la non perde mai e riesce a gestire più facilmente i risultati. Ecco un’altra differenza enorme. La è la squadra che pareggia di più (14 partite), la Roma è quella che pareggia di meno (5 partite). Se la Roma, invece di perdere, avesse pareggiato 12 volte, sarebbe a ridosso della vetta del campionato e in piena lotta per lo scudetto. 
 
SECONDO TEMPO - Impressionante è poi la distanza del rendimento tra il primo e il secondo tempo delle due squadre. A metà dell’opera, la Roma è ancora seconda dietro al Milan (59 punti contro 61) mentre la è addirittura quarta (a quota 51). Ma nessuno viaggia come la dopo il quarto d’ora di riposo: +17 punti. E la Roma dei secondi tempi zoppica frequentemente, anche se la vittoria contro l’Udinese maturata nei minuti finali lascerebbe pensare a qualcosa di nuovo. Tra prima e seconda parte, Luis Enrique ha ceduto 9 punti. Secondo lui non è un problema atletico,  «nemmeno la corre più di noi» , ma allora alla base di questo crollo c’è davvero una mancanza di lucidità e personalità. Parlando di gol, la Roma ha segnato 23 gol nei secondi tempi incassandone 27. La , invece, ne ha fatti 36 e ne ha presi soltanto 8. Nei momenti decisivi, quando bisogna cambiare marcia, o viceversa mantenere il controllo del gioco, la Roma spesso non c’è. Su questo ha ancora molto da imparare.