La penna degli Altri 03/04/2012 09:53

Pressing Roma. Morale, fisico e uomini nuovi

Lui ci crede È solo un gioco, mentre questa storia della volata si è fatta incredibilmente seria per la Roma. E da un paio di giorni, non ci vuole più tanta fantasia per immaginare la Roma al 3°posto. Nel campionato del ciapanò, la banda di Luis Enrique — unita nel prendere in giro Simplicio per il gol col cucchiaio («solo fortuna») —, con i suoi alti e bassi è rimasta in scia e ora che ha trovato un minimo di continuità (3 vittorie nelle ultime 4 gare) vorrebbe lanciare l'operazione sorpasso. «Se vinciamo le prossime tre partite (Lecce, poi Udinese e in casa, ndr), ci crediamo davvero», la sintesi del pensiero, al solito lucido, pure nell'ammettere che «la squadra che merita di più è la Lazio».

È derby Con le interferenze, fastidiose, di e Udinese, e la possibile incursione dell'Inter. Detto che (che ieri ha festeggiato il suo 22° compleanno) è pronto al rientro, le prossime tre partite — prima della doppietta da brividi con e — possono dare lo slancio definitivo alla Roma oppure, se la squadra scivolerà, mortificarne le ambizioni. La Roma ha dalla sua un'autostima accresciuta dagli ultimi risultati (suoi e delle avversarie), una condizione fisica accettabile — i cali nella ripresa sono imputati all'incapacità di mantenere alta la concentrazione per 90' — e la possibilità di contare sul contributo di giocatori rimasti in letargo per mesi: Osvaldo, tornato con regolarità al gol; Bojan, di cui ora si invoca un impiego da titolare; Lamela, a patto che si metta nelle condizioni di incidere anche nell'ultima mezz'ora, come accaduto col Novara; Marquinho, piacevole scoperta dopo lo scetticismo che ha circondato il suo arrivo a gennaio. Contro, la cronica fragilità difensiva (reparto ridotto all'osso dagli infortuni); alcuni concetti ancora oscuri di Luis Enrique; e i recenti impacci di , di cui ancora poco si parla per rispetto.