La penna degli Altri 01/04/2012 11:26

Lucho alla prova del cuoco: «Non mi piace l’orario»



Al di là dell’orario - che invece piace moltissimo alle famiglie, visto che nel settore dei Distinti Nord dedicato a mamme, papà e bambini sono stati venduti 3.200 biglietti - l’allenatore asturiano ha altri motivi di preoccupazione: i tanti assenti e l’emergenza in difesa, un avversario di pessima classificama in salute, un paio di dubbi di formazione ( ) che si porterà dietro fino all’ultimo.



Un discorso a parte per , che ieri ha ricordato Francesco Mancini, l’ex del Foggia cui segnò il suo primo gol in serie A, scomparso a soli 43 anni. Il capitano è a secco dal 21 gennaio ed è stato criticato da molti tifosi dalla memoria corta dopo il «cucchiaio fallito » a San Siro contro il Milan. Luis Enrique lo difende: «Trovo molto ingiusto giudicare un calciatore per una partita. Si deve parlare, non solo di Francesco ma di tutti i calciatori e allenatori, per quello che si fa in una stagione. È chiaro che serve alla Roma e mi aspetto che sia ancora un punto di riferimento». Una cosa sola gli dà più fastidio della poca riconoscenza. Ed è il confronto con il : «Io non cerco di giocare come il . Il loro modello di gioco è impossibile da ripetere. Noi non abbiamo , che salta cinque uomini, o Xavi e Iniesta. Io cerco un gioco adatto alla Roma e ai suoi calciatori. Accetto il paragone con il solo se parliamo di gioco "associativo", a cui cercano di partecipare tutti. Perché la squadra ancora non riesce a capire cosa voglio? Perché sono un cattivo allenatore. È questo che volete sentire, no? Potrei restare qui non cinque ma dieci anni e mi fareste la stessa domanda: perché non capiscono? Perché questa non è matematica, ma uno sport in cui non si possono controllare tutte le situazioni di gioco. Succede anche a Ferguson, a Manchester, dopo venticinque anni»