La penna degli Altri 04/03/2012 09:57
Torna il derby romano

E dunque, fatto salvo l'equilibrio che costituisce l'abituale etichetta, è la Lazio a reclamare il favore del pronostico, e sia pure in termini non certamente clamorosi. A premiare la scelta sono le cifre della classifica, sette punti di vantaggio per i laziali, un terzo posto condiviso con l'Udinese per l'obiettivo che anche la Roma vorrebbe perseguire. Un confronto affascinante, la Roma è giovinezza e fantasia, con tutti gli alti e bassi che queste caratteristiche impongono, la Lazio oppone collaudata solidità e soprattutto quello spirito pratico che l'ha proiettata, già dalla scorsa stagione, nelle zone privilegiate della graduatoria. Vigilia interpretata con eleganza e signorilità da due tecnici che sul piano umano hanno puntualmente suscitato consensi. Curioso il loro destino, in comune gli sbalzi di umore e le divisioni delle rispettive tifoserie, anche le divisioni delle rispettive tifoserie, anche se le opposizioni restano in chiara minoranza. Comprensibile che Luis Enrique incontri difficoltà, il progetto affidato ai giovanissimi e la filosofia legata a un gioco sempre propositivo, non conquistano quella parte del tifo che guarda soltanto al risultato, non importa come, non proprio un atteggiamento onorevole, ma ognuno è libero di pensarla secondo personali propensioni.
A Luis Enrique mancheranno gli squalificati: ancor più di quella di Osvaldo, pesa la rinuncia a Gago, geometra di qualità e complemento perfetto per il reparto illuminato da De Rossi e Pjanic. Come sempre il tecnico asturiano potrebbe riservare sorprese, come il rilancio di Greco ipotizzato ieri a Trigoria, ma è pensabile che a centrocampo possa ritagliarsi finalmente uno spazio Perrotta, da tempo ai margini, a meno che non si voglia privilegiare lo stellone che puntualmente accompagna le apparizioni di Simplicio nelle stracittadine. Un'ultima annotazione, che solleva lo spirito: si gioca alla luce del sole.