La penna degli Altri 03/03/2012 10:46

Ricordatevi sempre che avete rischiato di finire a Valmontone



Ho provato, negli anni, a rassicurarli. È solo una partita di calcio, è sport, nulla cambierà nelle nostre vite: ma loro continuano a guardarmi torvi perché, ho intuito, è proprio in queste ore di attesa che avvertono sulla pelle tutto ciò che rende la nostre esistenze di tifosi assai diverse in questa à.



I miei amici percepiscono con nettezza - come accennato in una filastrocca del web - che la Roma è davvero il Circo Massimo, Testaccio, Sordi, Verdone, Venditti, Baglioni, Renato Zero, il Gladiatore, Giulio Cesare, Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti, Nils Liedholm, Dino Viola, Pierfrancesco Favino, i rigori di Roma-Liverpool, Falcao che non lo tira, Grazie Roma, Roma capoccia, er cuppolone, Lando Fiorini, «noi ciavemo er core grosso/mezzo giallo e mezzo rosso», Roma nun fa la stupida stasera, la , Pluto Aldair, bomber Pruzzo, il teatro Sistina, Luigi Magni, pure Pasquino è della maggica, i bambini vanno a scuola con la sciarpa, io ciavevo Geronimo sul vespone, m'hanno regalato la maglia di , mia madre era della Roma, «la Roma non si discute, si ama».



Capisco che per i miei tre cari amici andare incontro a tutto questo, sia pure per soli novanta minuti, sia ogni volta sempre più faticoso.



Capisco pure perché, saggiamente, il presidente Lotito avrebbe voluto costruire lo stadio della Lazio a Valmontone