La penna degli Altri 11/03/2012 10:56

Quel secchione del gol che non sbaglia un esame

Verso la maturità Unrendimento così alto da portarlo dritto in Nazionale, e pure lì l’interrogazione con Cesare Prandelli è andata più che bene. Tanto da far balenare nella testa del c.t. azzurro l’idea di portarselo in Polonia, all’Europeo imminente, e per sarebbe come sostenere un esame di maturità. I compagni della Roma, intanto, dicono: fa schifo per quanto è secchione. In grande amicizia, certo. Ma fanno fatica a congratularsi con lui. Pure ieri, il Boro ha segnato, si è girato e per un istante ha visto il vuoto intorno a lui. Poi, qualcuno ha fatto lo sforzo, si è avvicinato, le classiche pacche sulle spalle, ma senza troppa convinzione.

Cene? No, grazie Sta sulle scatole ai compagni? No, per carità. Ma un pizzico di diffidenza intorno a si avverte. Sarà perché non ama gozzovigliare fino a tardi e alle riunioni tecniche arriva sempre in anticipo. O sarà per quell’aria da primo della classe, appunto, che ostenta, non per snobismo però, ma per timidezza.  è un tipo preciso e non a caso, nell’intervallo, in una di quelle interviste flash che non danno mai un titolo, esprime il seguente concetto: «Come al solito siamo fortissimi nel primo tempo, ma oggi siamo pure più attenti perché nelle ultime partite abbiamo concesso troppo». Una dichiarazione che non passerà alla storia del giornalismo, ma rivela il nuovo atteggiamento della Roma: finalmente giudiziosa, dopo tante imbarcate.

Crederci? Sempre Anche se pure il Palermo in una delle sue versioni peggiori qualche brivido alla banda del buco romanista lo ha provocato, soprattutto nel secondo tempo. Tipico della Roma sedersi sugli allori, come quegli studenti che sanno di essere bravi e vorrebbero campare di rendita. Ieri l’hanno sfangata. Per le prossime interrogazioni, continuare a rivolgersi a . Sarà pure secchione, ma senza di lui...