La penna degli Altri 04/03/2012 11:13
Panucci: un'emozione unica «Non dimenticherò mai quel pallonetto di Totti a Peruzzi»

È stato il suo derby più bello?
«Si, è stato fantastico. Ne ho giocati tanti ma quello è stato il più emozionante».
Ci racconta un aneddoto legato a quella sera?
«Ricordo la corsa di Lima verso Montella dopo il quarto gol. Era così contento che lo colpì un pugno sull'occhio. Lo costrinse a uscire (ride ndr)».
La settimana d'avvicinamento alla partita è più una carica o un peso?
«Dipende dal carattere che hai. Io mi caricavo».
Due città con diversi modi di interpretare il calcio?
«Il derby della Capitale è unico, si vive dal lunedì alla domenica. I tifosi ti trasmettono qualcosa che da altre parti non si avverte. A Milano dura novanta minuti».
E questo cosa comporta?
«Che devi vincere non solo per la squadra ma anche per i tifosi».
C'è un episodio in particolare che ti ha legato fortemente a questa città?
«Ho visto gente piangere dopo una vittoria, è l'unico posto al mondo dove questo evento ti sposta l'umore di tutta la città».
Compresi gli sfottò?
«Ma scherzi? Io mi divertivo troppo a sentire e a vedere quello che succedeva in città. Ogni romanista ha un amico laziale, se presa nel modo giusto diventa quasi una necessità (...)».
Come arriva la Roma di Luis Enrique a questa partita?
«Non nel migliore dei modi. Ci arriva singhiozzando e questo crea ulteriore ansia nei tifosi».
Darebbe un particolare consiglio a Totti e De Rossi?
«No, loro sono il derby stesso. Se sei romano lo senti di più, ma col tempo si matura l'esperienza anche in questo».
Pronostico e uomo derby?
«Nessun pronostico, ma non voglio essere banale, dico Stekelenburg».