La penna degli Altri 08/03/2012 08:32
Mistero Lamela
LA PAUSA - La sensazione è che il migliore Lamela sia rimasto in Argentina durante la lunga pausa natalizia, facendo incavolare il mentore Sabatini. E a Trigoria osservano: non è un caso che da quando il rendimento di Lamela è calato, accompagnato dallinfortunio di Osvaldo, la Roma abbia perso buona parte della sua imprevedibilità offensiva. A dicembre Erik aveva messo la firma sulla vittoria di Napoli provocando lautogol iniziale di De Sanctis e anche tre giorni dopo, a Bologna, aveva scaldato i tifosi con le sue accelerazioni, i suoi colpi di suola, le sue sassate di sinistro.
LINVOLUZIONE - Poi però Lamela non si è più riproposto a certi livelli. Persino l11 gennaio, in cui ha fatto due gol in Coppa Italia alla Fiorentina, non è stato così convincente come in autunno. Giocava con laria di chi dà tutto per scontato. Ed è un atteggiamento che non gli ha giovato negli ultimi due mesi: espulso a Torino, sempre in Coppa Italia contro la Juventus, per uno scatto di nervi; sorpreso in una foto notturna a maniche corte fuori dal locale di Via Veneto dove la squadra cenava; svagato e in alcuni momenti svogliato in campo, dove è stato un po vittima e un po responsabile delle difficoltà della squadra.
Luis Enrique lo ha sempre difeso: Erik ha giocato titolare quasi sempre, è rimasto fuori soltanto con il Parma
LA FIDUCIA - Eppure Luis Enrique, che ne ammira le potenzialità illimitate, non lo ha mai messo in discussione. Difendendolo anche pubblicamente: «Ora tutti parlano di Borini, mentre Lamela da fenomeno è diventato un disastro. Ci vuole equilibrio. Allora ascoltatemi: per me nellultimo periodo sta facendo meglio Lamela di Borini, che ha tanto da imparare» . E così lo ha fatto giocare attaccante, trequartista, persino interno di centrocampo, ma nel 2012 lo ha mandato in panchina soltanto contro il Parma, il 19 febbraio (entrato sull1-0, ha fallito unincredibile occasione per il raddoppio). [...]
LA TESTA - Cosa è successo allora? Niente di grave e definitivo, sicuramente. Catapultato in una realtà problematica, sradicatoquasi bambino da Buenos Aires, ha sofferto lapproccio alla nuova realtà, alla notorietà, al successo, ai soldi. Scusabile, per un giovanissimo. A complicare il quadro psicologico, è arrivata la recentissima convocazione nella nazionale argentina da parte del ct Sabella. Tutto insieme, tutto in pochi mesi.
IL FARDELLO - E ora? Sabato cè di nuovo il Palermo. Pretendere che Lamela si prenda sulle spalle la squadra in crisi forse è troppo. Il problema è che la Roma ha comprato dal River Plate un calciatore al prezzo di un grande attaccante: 17 milioni, lultimo dei quali dovuto alla ventesima presenza stagionale. Anche questo, come il gol di un girone fa, è un peso con cui Lamela deve fare i conti. Senza sconti