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La penna degli Altri 20/03/2012 09:04

Luis Enrique:"Ma mi aspetto un gioco più bello"

SITUAZIONI - Il lato positivo è non aver incassato gol per la seconda volta consecutiva:  «Sicuramente sono felice che Stekelenburg sia riuscito a uscire senza prendere gol. Ma a Palermo era andata bene, in questo caso no. Giocando in questa maniera, non vinceremo molte partite» . Forse manca anche qualità nella fase offensiva:  «A me sembra che produciamo molte occasioni. Lo ripeto, non sono contento della prestazione della mia squadra, eppure Frey ha fatto cinque parate bellissime. (...)

OBIETTIVI - Aveva detto spesso: guarderò la classifica a dieci giornate dalla fine del campionato. Arrivati al punto, mantiene la promessa:  «Siamo sesti ed è quello che ci siamo costruiti finora. Dall’inizio della stagione la squadra è cresciuta tantissimo. La Roma ha una rosa ottima. E l’atteggiamento che vedo è giusto. Perciò vogliamo salire ancora. Ci sono cinque o sei squadre in lotta per ed Europa League, tutto è possibile, anche se per noi sarà difficile scalare posizioni fino al terzo posto: non ci siamo mai stati, lassù... L’importante sarà pensare partita per partita, cercando di vincere ogni volta» . Anche contro il Milan, tra soli quattro giorni, la mentalità non cambierà: «Non sarà facile vincere a San Siro contro i campioni d’Italia. Ma ci proveremo, è una sfida stimolante a cui già sto pensando. Dopo il derby, in cui tutti eravamo abbattuti, avevo chiesto dodici vittorie, oggi ne chiedo dieci» . Potrebbe pesare la stanchezza: il Milan ha giocato due giorni prima. Luis Enrique non cerca scuse:  «Non siamo stanchi, saremo pronti a giocare la nostra partita»

FIEREZZA - I tifosi, con uno striscione garbato, hanno chiesto alla Roma di poter partecipare all’Europa:  «Per il loro appoggio e la loro fedeltà non meritano soltanto di entrare in . Meritano di vincere lo scudetto. Cercheremo di renderli orgogliosi di noi» . Dovrà riconquistarli anche Lamela, che dopo i buoni segnali lanciati a Palermo si è di nuovo smarrito. Il caposquadra lo difende:  «Lamela è un ragazzo nato nel 1992 ed è un giocatore incredibile. Non bisogna avere fretta. Lui non è stato preso per fare i gol, non ne ha mai segnati molti. Vi dico che sono fiero di poterlo allenare» . Applaude anche Bojan e Marquinho, entrati subito in partita nel secondo tempo:  «Hanno giocato minuti di livello altissimo, anche in una serata difficile»