La penna degli Altri 23/03/2012 09:22
Lhanno alzata in venticinquemila

Roma campione, continua a ripetere la Sud, ma anche Roma alè, Roma alè. Cè spazio, purtroppo, anche per intonarne uno, di cattivo gusto, rivolto a Pessotto, di cui non si sentiva certo la mancanza. Meglio allora il vaffa indirizzato alla Juve nel suo complesso. A conferma di una rivalità che risale a quando la maggior parte dei ragazzi in campo non erano ancora nati. Giocano, comunque, i ragazzini di Alberto De Rossi, trascinati da un pubblico che soltanto pochi di loro hanno già avuto modo di saggiare in queste proporzioni. Lavevano già sperimentata a Torino, quella sensazione forte, che solo un impianto in cui giocano i più grandi sa darti.
Lemozione dura poco: il tempo che Tallo commetta uningenuità che gli costa lammonizione, per aver colpito il pallone con un braccio anziché di testa, che Ciciretti manda sul palo unoccasione doro per andare in vantaggio. A seguirli, In tribuna, cè tutto lo staff tecnico e dirigenziale della società. Con Baldini e Sabatini che proprio sulla crescita di tanti di loro hanno scelto di impostare una politica di ricostruzione della squadra. E Luis Enrique e Bruno Conti che, sul piano tecnico, sono qui per godersi i frutti del lavoro svolto nel settore giovanile giallorosso. Luno guardando in prospettiva, laltro assaporando stasera quanto si va raccogliendo. Cè anche Damiano Tommasi, in tribuna autorità, così come non manca, sia pure più defilata, la signora Maria Sensi. E una presenza significativa di tifosi cè anche in tribuna Monte Mario. Nellintervallo, è il momento di uno striscione che cita una canzone di Franco Califano di trentanni fa. «Chi vi vuole prigionieri recita la scritta non lo sa che non cè muro che vi stacchi dalla libertà».