La penna degli Altri 08/03/2012 09:31
Kjaer si gioca la Roma
Sarà la prima di 12 partite in cui «er biondo» (come lo chiama Totti) dovrà dimostrare di meritare la conferma, anche se il Wolfsburg ha già deciso di concedere alla Roma un altro anno di prestito (gratuito). Il danese dovrà finalmente dimenticare lo choc del rigore causato nel derby dandata e tornare a essere il difensore ammirato a Palermo dal 2008 al 2010. Impresa non facile per un ragazzo timido, che in Sicilia chiamavano «gigante bambino». Perché bambino Kjaer lo era davvero quando arrivò in Italia. Nato a Horsens, 50 mila abitanti nello Jutland centrale (una delle zone più fredde della Danimarca), cresciuto col mito del Liverpool e con il poster di Cannavaro in camera, Simon decise di accettare lofferta del Palermo a soli 19 anni nonostante il no della madre, insegnante di religione, che avrebbe voluto per lui un futuro universitario. «Ma lho fatta contenta facendomi tatuare lUltima Cena e la Vergine Maria», ricorda lui. Limpatto col campionato italiano fu subito positivo. «Anche grazie a una famiglia danese che a Palermo mi ha praticamente adottato», fa sapere Simon. A Roma lo ha accompagnato Camilla, sua fidanzata dai tempi delle medie, ma le cose sono andate diversamente. La grande piazza, le critiche al primo errore e la lontananza dalla famiglia hanno fiaccato lo spirito di un ragazzo che anche in Germania ha dimostrato di essere allergico alle pressioni. «Ora conosce lambiente e ha pagato per i suoi errori. Sabato dovrà dimostrare di essere un grande difensore», tuona Sabatini.
Ieri sera, intanto, la squadra ha provato a dimenticare lamarezza del derby perso con unaltra cena, sempre nel solito locale dellEur, alla quale hanno partecipato quasi tutti i giocatori (assenti De Rossi, Borini e Juan). Luis Enrique non cera ma sembra che stavolta sia stato avvisato.