La penna degli Altri 07/03/2012 10:02

Juan: "Il razzismo è un crimine"

 
La diagnosi è stata impietosa. Lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio . Addio campionato. Per la Roma, l’ennesimo infortunio di una stagione che è stata da cani pure sotto questo profilo. «Ho lasciato il campo sentendo molto dolore - racconta il giocatore al brasiliano Lancenet.com - e sfortunatamente ora ho avuto la conferma della lesione al ginocchio . Non si tratta di una rottura, ma solo di uno stiramento al legamento. Ora voglio fare tutto il possibile per tornare prima di quanto i medici hanno previsto». Questo per quanto riguarda il dolore fisico. Poi c’è la lesione più profonda, una ferita ancora più difficile da rimarginare. I cori della Nord. «È assurdo - dice Juan - una cosa come questa non deve ripetersi. Sentivo che stavano facendo dei cori ho avvisato l’arbitro e poi ho fatto cenno ai loro tifosi di stare in silenzio. Quello che è accaduto è disgustoso, il razzismo è un crimine. Il calcio è uno sport, un gioco fatto per dare allegria alle persone. Per questo sono radicalmente contrario a qualsiasi forma di aggressione, fisica o verbale. Dopo questo episodio, gli stessi giocatori della Lazio sono venuti a complimentarsi e ad abbracciarmi, perché non era la prima volta che una cosa del genere accadeva con i loro tifosi».
 
Cinque stagioni alla Roma, un rendimento soddisfacente, anche in questo campionato che pure non era iniziato propriamente benissimo. Però una serie di infortuni che spesso e (non) volentieri ne hanno evidenziato una discreta fragilità muscolare. E aggiungeteci anche dei problemi personali, un’età - Juan ha 32 anni - non troppo in linea con le strategie del club ( è l’eccezione, ma è ) e un ingaggio di 2,6 milioni. Mischiate il tutto e capirete perché a fine stagione potrebbe essere trovata una soluzione che potrebbe accontentare tutti. Juan potrebbe tornare in Brasile, dove il Flamengo lo accoglierebbe a braccia aperte. Mentre la Roma risparmierebbe l’ultimo anno di stipendio. A meno, ovviamente, di non voler ancora puntare sull’esperienza del difensore numero uno.