La penna degli Altri 11/03/2012 10:45

Borini è la magia della Roma

Muñoz sbaglia il disimpegno centralmente e passa a Lamela, anziché a Donati: l’argentino (che proprio al Palermo ha segnato il suo unico gol italiano nella gara di andata, il 23 ottobre) serve un assist perfetto per che batte Viviano sul primo palo. La Roma costruisce su quel gol un primo tempo di qualità, arrivando a sfiorare più volte il raddoppio. Ancora e Lamela, l’attacco baby che Luis Enrique ha lanciato a tempo pieno, mettono in crisi una fase difensiva del Palermo imbarazzante. I fischi che lo stadio riserva a Muñoz, ogni volta che il difensore argentino tocca palla, non migliorano la situazione. Nella ripresa, Bortolo Mutti prova a scuotere la squadra: fuori Budan e Zahavi, dentro Hernandez e Ilicic. Lemosse pagano e il Palermo crea di più, anche se lascia alla Roma spazi invitanti. Ai giallorossi, però, e non da oggi, manca il colpo del ko e così, nel finale, il Palermo riesce a chiuderli in area e crea due chiare occasioni per il pareggio: prima è a togliere da sotto la traversa un tiro di Muñoz, a caccia di riscatto, e poi è José Angel a salvare a battuto un tiro di Vazquez appena entrato. Ma il risultato è giusto. A fine gara gli abbracci di tutta la panchina giallorossa, Luis Enrique compreso, sono per Simon Kjaer. Sembrava fosse diventato il gatto nero della squadra, dopo i rigori provocati contro la Lazio nel derby d’andata e a Siena. Ieri, invece, forse rinfrancato dal campo dove aveva giocato le suemigliori partite italiane, è sembrato ritornare il difensore che aveva fatto innamorare di sé mezza Europa. Il Palermo attuale non è l'avversario giusto per fare titoli roboanti, però i tre punti sono pesanti. Da qui a fine stagione saranno proprio Kjaer e José Angel a dover dimostrare di essere da Roma. e Lamela lo hanno già fatto.