La penna degli Altri 06/03/2012 09:07

Bojan, José Angel e Kjaer: bisogna capire se valgono

Bambino o no? Ecco perché nelle 12 giornate di campionato che ancora mancano da qui al 13 maggio, la Roma deve preoccuparsi soprattutto di capire lo spessore di quei giovani di cui bisogna ancora decifrare bene l’effettivo valore. Primo su tutti Bojan, ovviamente, considerando che era arrivato come un crack e si è lentamente accartocciato su se stesso. Il valore tecnico dello spagnolo non è in dubbio, bisogna capire però la sua tenuta caratteriale. In buona sostanza, verificare se le parole di Pep Guardiola («È un giocatore con una scarsa personalità ») corrispondano al vero o meno. Ecco perché Bojan deve giocare sempre, adesso. È giusto dargli le occasioni di dimostrare e poi a fine stagione — qui sì, per davvero—si tireranno le somme. Gli altri ConBojan, l’altro giocatore di cui bisogna tastare il polso è senza dubbio Kjaer. Anche se in questa circostanza, causa infortuni e disponibilità, sarà molto più facile. Con l’assenza fino alla fine di Juan, Luis Enrique resta con due soli centrali a disposizione (Heinze e appunto Kjaer) e l’opzione come alternativa. Come per Bojan, anche Kjaer sembra entrato in un tunnel psicologico da cui è difficile uscirne fuori. L’impressione è che il danese non sia così scarso come sembra, ma del tutto inadatto a questo modulo. Con una difesa bloccata (o anche solo più coperta) e sdoganato da compiti di impostazione, può sembrare un altro giocatore.

Gli altri? Spazio fino in fondo anche ad José Angel e Marquinho, per capire se dovranno far parte del «progetto » (sperando che sia meglio di quanto visto finora) o no. L’inizio dell’esterno spagnolo era stato incoraggiante,masolo quello. Il brasiliano sembra avulso, fuori da ogni contesto. E paga il «peso» di una campagna acquisti invernale di bassissimo livello.

Le conferme Di contro, bisogna insistere su quelli che hanno dimostrato già di valere e che (loro sì) rappresentano già un pezzo del futuro della Roma. , ovviamente, visto il rendimento che ha avuto lungo tutta la stagione (e chissà come sarebbe andata se non fosse stato costretto a stare fermo due mesi per infortunio). I sette gol segnati nelle ultime 9 partite di campionato sono tanta roba, come la voglia che ci mette su ogni pallone. Con , si potrebbe provare anche a «studiare» una posizione diversa per Lamela. Non solo da attaccante esterno o trequartista, ma anche nei tre di centrocampo, che era poi il sogno di di inizio stagione. E non far perdere la fiducia a Maarten Stekelenburg (per fortuna che c’è lui e non Kameni, un altro che era entrato nell’occhio di Lucho), uno di quelli su cui bisogna costruire il futuro giallorosso.