La penna degli Altri 29/03/2012 10:00

Baggio e Totti, pura magia



IL COLLOQUIO - La chiacchierata è stata breve, perché era indaffarato tra cure alla coscia infiammata e lavoro differenziato sul campo, ma piuttosto interessante. Baggio ha confidato a di essere entusiasta dei sistemi di lavoro di Luis Enrique, tra tattica e preparazione atletica: «Se avessi incontrato un tecnico come lui, la mia carriera sarebbe durata di più...» ha detto, con un pizzico di nostalgia per i vecchi tempi.[...]. ha confermato le buone sensazioni del “collega” a proposito di Luis Enrique, che dopo l’allenamento ha risposto alle domande degli studenti, e ha chiesto a Baggio di tornare presto a trovarlo. 


RISPETTO - Chi ha assistito al colloquio racconta di un emozionato, intimidito, quasi in soggezione rispetto al mito. Ma il ghiaccio è stato presto spaccato attraverso l’argomento calcio, che i due conoscono molto bene e vedono allo stesso modo: dalla parte della qualità e dello spettacolo. in realtà da ragazzino amava più Mancini, per la classe abbinata al senso di appartenenza alla Sampdoria, e forse anche per una certa somiglianza nelle caratteristiche tecniche, ma ha sempre ammirato il carisma silenzioso di Baggio, che tra l’altro ha aiutato la Roma a vincere lo scudetto segnando un gol alla con la maglia del Brescia nella parte finale del campionato 2000/01.


SECONDA VOLTA - Amicizia tra i due non c’è mai stata, sia perché Baggio ha 45 anni e nemmeno 36, sia perché i due hanno potuto giocare insieme soltanto una volta, in un’amichevole della Nazionale del 1999: Italia-Norvegia 0-0 a Pisa. In un certo senso, senza nulla togliere a Del Piero, si sono passati il testimone come simboli del numero 10 italiano. Ma la stima reciproca non è mai venuta meno con il passare degli anni. E a Baggio ha fatto piacere di essere sorpassato proprio da nella classifica dei marcatori di tutti i tempi: è accaduto il primo maggio 2011 a Bari, nello stadio dove Baggio a Italia ‘90 conquistò il terzo posto mondiale segnando all’Inghilterra il primo gol della finale di consolazione. Un’altra coincidenza astrale nella galassia dei fuoriclasse