La penna degli Altri 26/03/2012 10:46

A Milano intervallo di fuoco

Nelle ultime 3 partite la squadra ha centrato lo specchio della porta soltanto 11 volte e a nulla è valsa la sfuriata di Luis Enrique dopo la partita col . Nell’intervallo di San Siro il copione si è ripetuto con Lucho rosso di rabbia a strigliare una squadra troppo timorosa (lo dimostra il rientro ritardato dagli spogliatoi nella ripresa).

Il gruppo, stanco di subire gol a ripetizione e collezionare sconfitte eclatanti come quella di Bergamo, aveva sposato infatti un altro progetto: quello della sopravvivenza «all’italiana». Nessun ammutinamento (dicono), ma un cambio di rotta studiato a tavolino 24 ore dopo la sconfitta nel derby nel corso di una cena che doveva restare segreta e alla quale non parteciparono Osvaldo e . I primi sintomi da malessere tattico erano già stati riportati al tecnico da Heinze dopo la sconfitta contro il Milan nel girone d’andata. L’argentino andò in castigo per una giornata. Le divergenze non riguardano soltanto tecnico e giocatori.

Le dichiarazioni nel post partita del ds si sono scontrate ancora una volta con quelle del tecnico. «Non c’è nessun problema - ha detto Lucho -. La differenza l’ha fatta Ibra, ma per 45’ abbiamo giocato bene». Replica il dirigente: «Magari dico una cosa impopolare, ma la Roma avrebbe potuto affrontare questa gara con un altro piglio. Nel calcio non conta giocare bene solo una parte di partita». Infatti, se si calcola l’andamento dei primi 45’, la Roma sarebbe prima in classifica con 55 punti, mentre con i punti raccolti nella ripresa sarebbe terz’ultima con 30. Altro dato impietoso, il ruolino di marcia contro le prime 5: 4 punti conquistati su 21 e una media (0,71) che non si registrava così bassa dal 2004/2005.