La penna degli Altri 12/02/2012 10:09
«Una follia per giocatori e tifosi»
«Tutte le considerazioni che vengono fatte in queste ore circa i rischi a cui si va incontro facendo disputare la gara alle 20,45 mi trovano pienamente concorde sostiene a sua volta Francesco Lotito, presidente dellAirc. Più volte mi sono battuto, anche negli incontri con la Lega e i vari organismi calcistici, perché si evitino queste forzature di giocare in giorni feriali e in notturna. Alla Roma, poi, sta capitando di tutto, come giocare di venerdì sera vedi Udine o di lunedì, sempre di sera, come è già successo contro la Juventus. Un atteggiamento dovuto al fatto di voler favorire le televisioni, che forniscono certamente importanti risorse economiche alle società, ma che va a danno dello spettacolo e dello stesso mondo del calcio nel suo complesso. E costituisce fonte di pericolo, sia per i calciatori, che con diversi gradi sotto lo zero possono più facilmente infortunarsi, sia per gli spettatori, che si trovano in condizioni particolarmente disagiate e preferiscono, a quel punto, il salotto di casa. E così si chiude il giro. Da parte nostra, continueremo a batterci contro questo spezzatino, che ci sembra francamente eccessivo. Passi per il singolo posticipo domenicale, ma non per una distribuzione su più giorni, comè diventato oggi. Ricordo che la Lega ha un presidente dimissionario da oltre un anno e che non cè ancora allordine del giorno unipotesi di sua sostituzione. Il vice-presidente, Rosella Sensi, a sua volta non cè più da tempo, e tutto questo la dice lunga sullattuale gestione dellente. Un organismo che palesemente non funziona e che ormai sta danneggiando il mondo del calcio e, soprattutto i suoi tifosi, che ne sono il vero motore».
Da commentatore tecnico, si fa ovviamente interprete delle esigenze televisive Ruggiero Rizzitelli, che non nega però come le condizioni climatiche di questi giorni costituiscano certamente un pregiudizio ai fini di un corretto svolgimento della gara. Sia per i giocatori, che per i tifosi. «Chi ha accettato questi calendari, e mi riferisco soprattutto alle società, è normale che debba poi subirne anche alcuni aspetti meno positivi. Perché, altrimenti, anziché prendere 100 rischi di prendere 80. E si sapeva quindi, da entrambe le parti, che laccordo avrebbe comportato questo tipo di programmazione. Ciò non toglie che si potesse anticipare alle 15, anche se capisco che trattandosi di un giorno feriale, molti abbonati dovrebbero rinunciarvi, perché impegnati al lavoro. Immagino che nel decidere per la conferma alle 20,45, si sia valutato anche questo. Altrimenti, andrebbero allo stadio soltanto i parrucchieri». Non nasconde, da ex giocatore con una significativa esperienza in Germania (dal 96 al 98 al Bayern Monaco, ndr), come anche i nostri stadi costituiscano un problema ulteriore. «La neve, in quei casi, era un evento quasi quotidiano, ma non ha mai rappresentato un ostacolo. Perché i tedeschi sono abituati, ma anche organizzati. Gli stadi, già ai miei tempi, erano riscaldati, sia in campo che sulle tribune, e in grado di fornire uno standard di qualità superiore. Assicurato dalle stesse società, che sono proprietarie del loro impianto, e non dal Comune, comè qui. Dove purtroppo la burocrazia, ancora oggi, impedisce a molte società di farsi il proprio stadio, e ai tifosi di andarsi a vedere una partita come Cristo comanda, per dirla in modo chiaro».
Chiude la carrellata di opinioni Lando Fiorini, che in modo altrettanto netto dice pane al pane e vino al vino. «Giocare lunedì alle 20,45? Per me, è na stronzata. Il minimo che si possa fare è anticiparla alle 15. Basti dire che a noi del Puff, che è uno spazio che dà lavoro a più di quaranta persone, mica no scherzo, è stato imposto di chiudere il teatro già la scorsa settimana e anche in questi due giorni, perché il problema lo capiamo bene non è tanto arrivare qui, quanto ritornare a casa a tarda ora, con il ghiaccio sulla strada e i rischi che si corrono, sia a piedi che in macchina. E mi sembra che, per non essere di ostacolo alle esigenze televisive, che detto fra noi cominciano un po a rompere i c
, non si rispetti invece il pubblico. Io spero ancora che rivedano la decisione. Cè tempo fino a domani (oggi, ndr) per cambiare idea. Ci sarebbero pochi spettatori allo stadio nel pomeriggio? Meglio poca gente sugli spalti, che tanta in ospedale. A mio parere, i primi a doversi imporre sono i giocatori. Sono loro che vanno in campo e rischiano di farsi male. E fortuna che Luis Enrique ha accettato di partire un giorno prima, perché so che lui preferisce andare e tornare in giornata. E anche su questo ho delle perplessità. Meglio restare a dormire a Siena che ripartire la notte stessa. Ma ripeto: confido ancora in un ripensamento. Si dimostri buon senso, quindi, e si giochi alle 15».