La penna degli Altri 13/02/2012 09:00

Sognando la Champions

Se il freddo è garantito e non mancherà nel freezer del Franchi (ieri sera sopralluogo di Tempestilli per verificare lo stato del terreno di gioco: la Roma è arrivata a Siena prima di cena), assenti invece saranno e Gago, titolari del centrocampo giallorosso. Spesso giocano insieme, ma senza nessuno dei due a disposizione, è scoperto il ruolo di regista. Luis Enrique non fa una piega. «Saremo comunque in undici al fischio di inizio. E giocheremo all’attacco, come sempre. Se manca un giocatore, ne metto un altro. Nessun problema: non è una situazione d’emergenza. Ho Simplicio, Greco e Viviani».

A Catania, mercoledì sera, l’asturiano ha presentato un assetto molto spregiudicato: tridente puro, con il centravanti e due ali, più che saliva, dietro i tre. da trequartista. E’ una delle tante opzioni, da usare in funzione della partita e dell’avversaria. E di chi gioca davanti: con , ad esempio, la formula cambia per forza. «Ogni modello di gioco dipende da chi va in campo e può essere diverso: con una punta che ha più qualità sulla fascia e con un interno che ha più inserimento nella metà campo avversaria». (...) «La squadra avrà sempre un’impostazione offensiva. Dopo esistono tante soluzioni, legate ai calciatori che ho in rosa e che a me piacciono. Dipende se voglio avere più profondità o il campo largo. È, però, importante per me la proposta, poi ci sono varianti che posso utilizzare. Si potrà rivedere il sistema di Catania. Ma quando, non lo so».

«Sarà una partita complicata contro una squadra che sta facendo bene e ha la sua qualità. In casa, all’andata, siamo stati molto fortunati: non meritavamo il pareggio finale. Calaiò, , Brienza, D’Agostino sono giocatori che ti possono mettere in difficoltà. In più si vede il lavoro dell’allenatore: il Siena ha la capacità di fare un’ottima fase difensiva, essendo una squadra corta, e di usare le ripartenze».

«Il mio calcio è di Lamela, , Osvaldo, Bojan, Piscitella, Viviani o di Francesco». «Quando c’è una stagione lunga come questa i calciatori hanno alti e bassi. Dipende da tanti fattori. Adesso non penso che sia un dio e tre settimane fa un disastro. Nè che ora Lamela sia un diavolo. Il mio discorso è lineare e giusto perché non segue gli alti e bassi». E non si sente un marziano solo perché, di partita in partita, dà spazio a nuovi under 21. «La Roma ha un vivaio incredibile: sono i risultati a dirlo chiaramente. Ho sempre detto che mi piace contare sui giovani quando hanno qualità. Qui a Roma, da tempo, si lavora bene con gli Allievi e la Primavera. A me fa sempre piacere avere questa possibilità, quando penso che sia il momento di contare su di loro».

Nella lista dei 20 convocati, conferma per Piscitella. Ma c’è anche Osvaldo: l’italoargentino, per la prima volta a disposizione nel 2012, non gioca dal 21 dicembre, dalla gara vinta a (lì l’ultimo dei suoi 7 gol). E’ stato portato a Siena, dopo l’okay dato dallo staff medico. Spiega Luis Enrique: «Io voglio sempre che, dopo un infortunio, il rischio sia piccolo. I calciatori puntano a rientrare il prima possibile ma quello lo decido io, quando vedo come fanno l’allenamento, quando parlo con i dottori, con i fisioterapisti e con i giocatori. E’ normale che non sia ancora al cento per cento. Ma ormai sta bene». Non ce la fa, come previsto, Gago, per l’affaticamento all’adduttore. L’argentino rimane a Roma con lo squalificato e con il brasiliano Marquinho che ancora non è pronto. Due possibili ballottaggi: Viviani-Greco a centrocampo, Lamela-Bojan davanti.