La penna degli Altri 08/02/2012 08:26

Si riparte sarà Roma sprint: "Voglio 25 minuti tutti all'attacco"

Regolarità «Oggi non siamo all'altezza delle migliori — dice l'allenatore — perché per essere grande c'è bisogno di una regolarità che ancora non abbiamo. Adesso l'unica squadra che ho visto chiaramente superiore a noi è stato il Milan. Per regolarità siamo ancora lontanissimi da quelli che aspirano al campionato e alle posizioni di . La classifica è ciò che conta, ma sono ottimista perché manca ancora tantissimo». D'altronde, i dati su pericolosità e possesso palla raccontano una squadra inferiore forse solo proprio a e Milan. «Alla fine però sono i risultati quelli che parlano, anche se a fine stagione — qualora la squadra restasse ai vertici anche in base a questi numeri — io penso che i risultati arriveranno. Insomma, abbiamo trovato una nostra identità, ora ci occorre la regolarità».

Trenta minuti Stasera però sarà uno sprint e non una maratona. «Ma ho parlato col e non faremo nulla di diverso — spiega Luis Enrique —. È una situazione strana, ma 30' (col recupero) sono tantissimi se facciamo le cose bene e possono essere lunghissimi se li facciamo male. Certo, preferirei giocarne 90 oppure 100, ma mi aspetto di fare trenta minuti di possesso palla e se lo faremo nella metà campo avversaria sarà meglio. Se guardiamo la partita precedente, il Catania è stato bravo a sfruttare i nostri errori. Spero di partire forte, ma dirlo porta sfiga... Il dubbio è sapere quale squadra sarà più attenta, più cattiva, con più fame. Ma è stimolante sapere che in trenta minuti possiamo prendere tre punti. Sarebbe bellissimo perché ci darebbe l'opportunità di salire ancora di più in classifica».

Marquinho e Osvaldo Chi ha voglia di salire (e risalire) sulla giostra, poi, sono il neo arrivato Marquinho e lo scalpitante Osvaldo. «Il brasiliano è lontanissimo del livello fisico della squadra. Deve lavorare tantissimo e deve migliorare molto, ma mi piace, ha qualità. Osvaldo invece è quasi pronto, si allena col gruppo, ma gli manca ancora un "pezzettino"». Chissà se alla Roma del futuro — inteso come prossimo anno — manca anche qui un pezzettino per avere traguardi da vertice, come ha chiesto due giorni fa . «Mi dispiace, ma io non parlo di obiettivi. Il mio è solo quello di Catania, dopo a Siena e così via. Io non penso al prossimo anno, se saremo da scudetto, se saremo da ... Non mi interessa quello, mi interessa solo la prossima partita. Capisco che non è bello, ma è il mio pensiero». Così è il verbo di Luis Enrique: niente slogan ma solo fatti. Forse anche per questo il calcio italiano sta imparando a temerlo.