La penna degli Altri 20/02/2012 09:36
Gli altri burini, noi siamo Borini

Luis Enrique, in panchina, esulta come rare volte al fischio finale di Peruzzo, larbitro di Schio (stessa cittadina di Orsato) che nel primo tempo nega un paio di rigori alla Roma che avrebbero dato ben altro corso alla partita. Così non è stato e la Roma, come detto, porta a casa tre punti sofferti ma importantissimi, che le consentono di affacciarsi nella zona Europa. Domenica si va a Bergamo contro lAtalanta e mancherà Francesco Totti, ammonito nel giorno in cui la società lo celebra per le 700 partite da professionista con una targa. E con lennesima standing ovation della carriera da parte dellOlimpico. E così, coi cori per il Capitano, che inizia Roma-Parma. I giallorossi sono in formazione classica, solo Lamela è in panchina per far posto a Borini e al rientrante Osvaldo accanto proprio a Totti.
Dieci minuti e la Roma reclama un rigore con Totti che solo davanti a Mirante viene toccato sul piede sinistro da Zaccardo: il Capitano protesta ma Peruzzo è irremovibile e assegna solo langolo. Quattro minuti e altro penalty negato: Ferrario tocca col braccio in area ma per larbitro è tutto regolare. I giocatori protestano, lOlimpico idem e grida Buffone, buffone ma Peruzzo non sente ragioni e fa cenno di proseguire. La partita non decolla, è brutta e nervosa, e ne fanno le spese gli ammoniti Ferrario e, soprattutto, Totti: diffidato, salterà Atalanta-Roma ma ci sarà al derby.
Un minuto e la Roma passa in vantaggio: passaggio filtrante di Gago per Borini che, defilato sulla destra, prende la mira e batte Mirante sotto la Nord. Quindicesima partita e sesto gol in campionato per lui, settimo considerando anche la Coppa Italia. Il possesso palla della Roma è come al solito imbarazzante, ma occasioni vere e proprie non ce ne sono, Pjanic ci prova dalla distanza ma Mirante blocca in due tempi. Non succede più nulla fino allo scadere del primo tempo quando Donadoni è costretto a far uscire Palladino per mettere al suo posto Okaka, accolto dagli applausi dellOlimpico. Neanche il tempo di toccare un pallone che Peruzzo manda tutti al riposo.
La ripresa si apre sulla falsariga del primo tempo: la Roma attacca, stavolta sotto la Curva Sud, e mantiene il possesso palla senza però riuscire a impensierire Mirante a parte un tiro di Osvaldo da posizione defilata che il portiere del Parma blocca senza problemi. Un minuto dopo Borini mette in mezzo un pallone splendido ma nessun romanista ci arriva e sul rovesciamento di fronte Juan sbaglia il fuorigioco, Okaka ne approfitta e lascia partite un destro che però Stekelenburg ribatte. Al quarto dora è Totti che si divora un gol, invece di tirare al volo, dalla sinistra, il Capitano stoppa il pallone poi tenta un tiro che sembra un pallonetto ma non inquadra lo specchio. La Roma prova in tutti i modi a chiudere la partita ma non ci riesce anche per la pessima direzione di Peruzzo, che, a turno, fa imbestialire tutti quanti i giocatori per i falli non fischiati. Donadoni cambia ancora: fuori Morrone e dentro Valdes, Luis Enrique risponde togliendo Osvaldo per Lamela. La sostanza però non cambia anche perché Rosi al 35 invece di passare in mezzo tira sul secondo palo mandando a lato.
Luis Enrique cambia ancora: fuori Pjanic e dentro il neo acquisto Marquinho. A due minuti dal termine il tecnico si gioca lultima carta, fuori lesausto Borini il migliore e dentro Bojan ma la Roma soffre fino allultimo, con Marquinho che nel recupera sciupa la grande occasione tirando in contropiede addosso a Mirante. Si soffre, anche se il Parma non ha mai tirato in porta, perché lOlimpico teme la beffa finale che, per fortuna, non arriva. Finisce col rinvio di Stekelenburg, finisce con Grazie Roma e soprattutto, ed è lunica cosa che conta, finisce con tre punti.