La penna degli Altri 25/02/2012 09:33

Bentornato Ago

Finalmente E mai gioco di parole fu più azzeccato: ha ragione Luca, bastava poco, in fondo, per riportare Agostino Di Bartolomei a casa. Bastava farsi venire l'idea giusta, trasformarla in qualcosa di concreto e duraturo, regalarlo ai tifosi. In una parola, ricucire. Quel filo che si era spezzato per l'insipienza di una gestione romana, romanista, eppure senza memoria storica. Fanno bene i tifosi a ironizzare, anche se è giorno di festa, non di polemiche: ci voleva una proprietà americana, dicono, per riportare Ago a casa. E chi c'è stato prima di loro per diciotto lunghi anni? Fa bene anche Bruno Conti, un tempo compagno e fratello di Di Bartolomei e per anni dirigente di spicco della vecchia Roma, a mostrarsi commosso e imbarazzato. Parla a fatica, e non si capisce da quale angolo del cuore in panne tiri fuori una frase bellissima, tra le più incisive di tutta la giornata: «Proverò orgoglio ogni volta che arriverà un comunicato della federazione con il programma delle gare e troverò scritto Campo Agostino Di Bartolomei...». 

Modello Il campo in erba sintetica realizzato dalla Mondo da ieri ha un nome nuovo e una targa che riporta l'immagine simbolo di Ago, lui con le gambe per aria tale è stata la potenza con cui ha calciato una punizione. E chi ci giocherà da oggi — cominciano gli Allievi regionali impegnati nel derby, poteva essere altrimenti? — avrà un motivo in più per onorare la maglia che indossa, frase retorica ma vera, soprattutto se il modello di questi ragazzi diventerà Agostino Di Bartolomei. «Vorrei che tutti voi — dice Luca rivolto ai 51 Esordienti che sfilano con la fascia di capitano, la maglia numero 10 e la scritta «Ago» — prendeste di Agostino la serietà, l'agonismo e la sana ironia che aveva a dispetto delle apparenze». 

La storia siamo noi Eccolo il bello di questa giornata, che poi è il bello di Ago: ricucire, riallacciare, tramandare, unire generazioni di romani e romanisti. Così, è possibile vedere nella stessa foto, con gli stessi occhi lucidi, , , Bruno Conti, Franco Tancredi, la storia della Roma riunita nel ricordo di Ago. Dice Franco Baldini: «Noi siamo tutti debitori di Agostino per le emozioni che regala ancora oggi». Vero. E aggiunge: «Come dice sempre , il calcio ha bisogno di eroi. E chi se non Agostino Di Bartolomei è stato un eroe per il suo popolo?». Semplice. Bastava poco, no? Bentornato a casa, Ago.