La penna degli Altri 12/01/2012 09:50

Winterling nuovo capo del marketing. A Fenucci lo stadio

È un altro tassello della new era, la nuova era americana

fatta di risorse umane, oltre che finanziarie. Direttore commerciale della Soccer S.a.S. di Brand Managment

S.r.l. Winterling sarà a capo dell’azienda, adesso controllata della DiBenedetto As Roma LLC, che si occupa di marketing, merchandising e licensing. Domanda: ma se un super-dirigente dell’Adidas entra nell’As Roma, questo significa che il club vestirà in futuro Adidas? Errore.

L’ingresso di Winterling non prelude affatto a un matrimonio con la casa di abbigliamento sportivo tedesca. L’As Roma rispetterà il contratto in essere con BasicNet S.p.A., la holding che ha in pancia (anche) Kappa, l’attuale sponsor tecnico della società giallorossa. La volontà dell’As Roma è quella di dotarsi di un manager per ogni area di competenza. Ognuno di loro avrà un compito preciso. Esempio. L’attuale ad Claudio gestirà tutto ciò che riguarda lo stadio. Sarà il referente principale. Questo non significa che gli altri manager romanisti non potranno collaborare. Semplicemente, che  avrà l’ultima parola. Le nomine non finiranno con Winterling. Più avanti sarà scelto un responsabile sicurezza e relazioni diplomatiche. Sarà una sorta di Ministro degli Esteri di Trigoria. Roma è il centro del Paese e c’è bisogno di una persona, di un manager, che veicoli l’immagine del club nelle ambasciate e nei consolati. Anche qui, vietato fare equazioni: non vuol dire che chi attualmente cura la sicurezza della società stia facendo male. Anzi. Il manager che cerca l’As Roma avrà compiti diversi. Superiori.

Il controllo della società spetterà sempre alla cordata americana. DiBenedetto resterà presidente. A fine mese tornerà a Roma per l’Assemblea dei soci durante la quale si provvederà a un aumento di capitale fino a 80 milioni. Il denaro servirà a consolidare il patrimonio della società. Non dovremo abituarci a queste iniezioni di capitali. L’attuale management intende accrescere la competitività della squadra. Il ragionamento è: solo vincendo si mette in moto quel meccanismo virtuoso necessario per fare business. E per non avere quindi più bisogno di altre ricapitalizzazioni in futuro.