La penna degli Altri 24/01/2012 08:32

Totti: «Io in azzurro? Mai dire mai»

L’IDEA -  Niente di definitivo o impegnativo. Ma in altri tempi, anche con il ct Lippi che adorava, non aveva considerato la possibilità di tornare a giocare per la patria. Adesso invece, in un’intervista al Tg1 abbellita dai quadri con le sue magliette più belle, compresa quella della Nazionale, sospende la decisione e rinvia ogni discorso: «Vedremo come starò a maggio. E’ chiaro che se sarò in condizione come adesso, ne discuteremo. Con Prandelli ho un grandissimo rapporto, perciò sono contento che mi prenda in considerazione. Mi hanno parlato bene di lui anche come allenatore...». (...)

LEGAME -  E se la stima per Prandelli è stata rafforzata dall’ipotesi azzurra, l’amore con Luis Enrique è stato cementato da un’intesa perfetta. Anche sul ritorno alla posizione di trequartista, ammette:  «All’inizio ero scettico a proposito di questo ruolo. Invece ha avuto ragione l’allenatore» . Che un giorno, dopo settimane di incomprensioni e qualche cigolio nel loro rapporto, gli ha detto:  «Stai tranquillo, con me segnerai tanti gol e batterai altri record» . Oggi quella promessa sta diventando realtà: nel 2012 è già a quota quattro - il migliore in serie A con Milito e Di Natale - e ha superato Gunnar Nordahl a quota 211.  «Ma con lui non ci sono mai stati problemi. Mai, neppure all’inizio. (...)

COMPLIMENTI -  Non ha dubbi su chi meriti l’Oscar del calcio italiano («Ibrahimovic» ) e coccola l’amico Del Piero, avversario stasera in Coppa Italia, vicino all’addio alla :  «Mi dispiace se questa sarà l’ultima partita contro di noi. Alessandro ha fatto la differenza in Italia e all’estero. La dovrebbe trattarlo con i guanti bianchi. Spero che possa rimanere nella sua squadra fino a quando lo vorrà»

FUTURO - non vede ancora nemmeno in lontananza la fine della carriera:«Ho altre due stagioni di contratto. Quando si arriva a 35 anni, di solito comincia la discesa. Io invece mi sento in salita... Dovessi rendermi conto che non ce la faccio, sarei il primo a gettare la spugna. Ma se continuo ad avere questa condizione fisica spero veramente di giocare fino a 40 anni». Naturalmente con la Roma, nonostante i mugugni di dicembre:  «Ho sempre voluto indossare un’unica maglia, questa. Ho avuto la possibilità di andare via ma l’amore per la Roma ha prevalso. La maglia della Roma vale più di un Pallone d’Oro, anche se sono due cose differenti». (...)