La penna degli Altri 17/01/2012 09:11

Stek-Roma che feeling. Ora i conti tornano

Congelatore Chissà se in casa si muove tra i fornelli con la stessa disinvoltura con cui in campo si sposta da un palo all'altro. Perché a dispetto del fisico da lungagnone, Maarten Stekelenburg — ex studente dell'istituto alberghiero, gran divoratore di pastasciutta, della Nazionale olandese vicecampione del Mondo e, dall'estate scorsa, della nuova Roma ispanoamericana — tra i pali vola come una farfalla. Agile, reattivo, affidabile e, caratteristica fondamentale per un di una squadra medio-grande, nelle esibizioni più recenti capace pure di incidere sul risultato, salvandolo o congelandolo. Al di là dei voti, che analizzeremo, le ultime partite lo hanno visto protagonista al pari di chi ha segnato: autentico salvatore con la , risolutore a e a , attento con il Chievo, un muro contro la in Coppa Italia e, nei 66' disputati sotto il diluvio di Catania, ottima spalla del protagonista Kjaer.

La svolta Cresce, Maarten Stekelenburg. È già alto, dove vuole arrivare? E dire che è partito dal punto più basso: alla prima apparizione, in agosto a Bratislava, un tuffo maldestro, con panciata e pallone in rete. Qualcuno avanzò dei dubbi sul suo ingaggio e si chiese se per caso la Roma non fosse vittima, ancora una volta, della maledizione dei portieri. Stekelenburg si rialzò subito, ma le sue prestazioni rimasero piuttosto ordinarie. E in assenza di voli indimenticabili, l'inquietudine dei tifosi è durata fino all'autunno. Fino al giorno della svolta, il 23 ottobre 2011, prima apparizione del vero Stekelenburg. Contro il Palermo, autentico valore aggiunto, bravissimo a congelare il vantaggio di Lamela, finalmente beniamino dei tifosi. Non a caso l'unico 7 in pagella della stagione insieme a quello rimediato con la .

modello A proposito di voti, la media Gazzetta di Stekelenburg non è particolarmente elevata: 6,16, lontano per dire dal 6,5 di Frey, il migliore della serie A. Ma nelle 15 prove sostenute in questa prima parte di campionato, Stek ha rimediato solo due insufficienze: 5 con il e 5,5 con il Milan, l'ultimo votaccio. Era il 29 ottobre! Significa che da due mesi e mezzo Stekelenburg è un modello. Certo, ha incassato tanti gol 17, ma non li ha tutti sul groppone. Forse potrebbe essere un po' più padrone dell'area piccola, dato che la Roma è la squadra che subisce più gol da corner 25% del totale e colpi di testa 35%. Piuttosto, per sabato si studi le magie di Mutu, quando gli riescono sono imparabili. E ne approfitti per chiedere ad Antonioli cosa si prova a vincere uno scudetto a Roma. Oppure, chieda all'amico Van der Sar come se ne può perdere uno a Torino.