La penna degli Altri 07/01/2012 11:30
Sei milioni di ragioni per convincere De Rossi
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Dopo l'incontro di ieri la palla passa al calciatore. E se c'è una cosa certa, è che comunque vada a finire non sarà per lui una decisione facile. De Rossi è un uomo con dei valori alti. È stata la vita a fargli capire che il calcio è solo un lavoro, e che ci sono altre priorità. Le sue sono la sua famiglia e soprattutto sua figlia Gaia. È impossibile immaginare una scelta professionale che possa peggiorare la qualità della sua vita fuori dal campo. Per questo se rimarrà per sempre alla Roma, come si augurano tutti i tifosi giallorossi, o se deciderà di andarsene, non sarà una scelta solo professionale.
La sua storia romanista ha vissuto anche momenti bui. Troppe volte si è trovato al centro di polemiche, giudicato non solo per un passaggio o per un gol sbagliati, ma anche per cose che con il calcio non hanno niente a che fare. Giudizi che gli hanno fatto male, soprattutto perché lui è nato e cresciuto con la maglia giallorossa cucita addosso, come una seconda pelle. Cose che non si dimenticano, e che Daniele ha messo in conto nel momento in cui si è seduto con la nuova proprietà a trattare il rinnovo. Mourinho lo corteggia dai tempi dell'Inter, Mancini lo vorrebbe subito a Manchester dove anche Sir Alex Ferguson, dall'altro lato della città, lo accoglierebbe a braccia aperte. Impossibile, davanti a certe prospettive (economiche e professionali) non farsi prendere dai dubbi.
Perché De Rossi a Roma vuole essere «Capitan Futuro», ma anche separare il cuore dalla ragione. E vuole che la Roma lo tratti come merita. Lo ha capito la società, pronta a fare un sacrificio economico al di sopra delle sue attuali possibilità per non lasciarlo andare. Ora tocca a lui decidere. Vincerà il cuore o la ragione?