La penna degli Altri 12/01/2012 09:04
Roma col vento in coppa
Alla faccia della Roma titolare e del «vogliamo andare avanti, Luis Enrique si presenza con una formazione molto rimaneggiata. Senza Osvaldo infortunato e con De Rossi e Rosi non al cento per cento, il tecnico giallorosso rinuncia anche a Pjanic in mezzo al campo riproponendo lo sfortunato esperimento Viviani per un centrocampo inedito formato dal giovane giallorosso, Gago e Greco. Ed è tutta un'altra cosa, senza i tre «titolari» visti contro il Chievo (De Rossi, Simplicio, Pjanic), nel primo tempo la qualità lì in mezzo è mancata eccome. Poco filtro per la difesa con Kjaer che va più volte in affanno e ancor meno spinta offensiva: almeno fin quando Gago cresce e prende in mano la situazione. Nei primi venti minuti la Roma rischia almeno un paio di volte e se la cava solo per la poca precisione di Ljaljic. Lì in mezzo manca il cervello, quel De Rossi divenuto ormai cardine imprescindibile della manovra giallorossa, che l'Olimpico ha più volte inneggiato. Così, il primo tiro in porta della Roma arriva al minuto 39, firmato Lamela: la difesa viola devia in angolo. Sugli sviluppi è ancora il giovane argentino ad impegnare a terra Neto. Fin qui un netto passo indietro. Ma la ripresa è tutta un'altra partita. La strigliata dell'intervallo di Luis Enrique serve alla Roma che rientra col coltello tra i denti e cambia la dinamica della partita. Dentro Perrotta per Viviani (altra bocciatura) e il centrocampo acquista dinamismi dimenticati. La Fiorentina subisce e la Roma passa dopo otto minuti. Ci pensa Lamela a sbloccare la gara, sfruttando un'idea di Totti e un rimpallo fortunoso: implacabile il piatto destro tra le gambe del povero Neto.
La squadra di Luis Enrique cresce e l'ingresso di Borini per un Bojan a corrente alternata, cambia definitivamente la gara. Il giovane talento giallorosso, al rientro dopo un infortunio lungo oltre due mesi, ruba un pallone modello Paolo Rossi, apre il gioco per Totti che la mette su vassoio d'argento ancora per Lamela. Altro piattone, stavolta sinistro, e raddoppio dell'asso argentino alla sua prima doppietta in carriera. Prima dei tre fischi finali del modesto De Marco c'è gloria per Borini che fa tutto da solo: si ritrova la palla tra i piedi per un nefasto rinvio di Neto e lo castiga alla sua maniera. Fa 3-0, Roma ai quarti di finale di coppa Italia contro la Juve: ma a Torino. Sui titoli di coda il coro della Sud che chiama De Rossi per una volta tanto in tribuna: «Firma sto... firma sto... firma sto contratto!!!».