La penna degli Altri 25/01/2012 08:56
Roma a lezione

La cornice è di quelle delle grandi occasioni, lo Juventus Stadium si avvicina molto all'idea americana del futuro impianto giallorosso. Conte, gioco forza, cambia la Juve: sette undicesimi nuovi rispetto all'ultima uscita in campionato. Non ci sono Marchisio, Pepe, Vucinic, per problemi fisici, mentre fuori per scelta Buffon, Vidal e Matri con Borriello che parte titolare per la prima volta proprio contro la sua ex squadra. Luis Enrique cambia ancora: in difesa c'è José Angel e non Rosi con Taddei che si sposta a destra, mentre nel mezzo dentro Kjaer per Juan. A centrocampo la scelta è Simplicio al posto di Greco e in attacco torna titolare Bojan.
Come da programma la Juve parte a testa bassa e la Roma fatica a trovare le sue geometrie. Heinze dopo quattro minuti chiude di mano su Giaccherini ma Banti lascia giocare. È il prologo del vantaggio juventino: gli uomini di Conte sfruttano l'ennesima disattenzione giallorossa. Kjaer dorme, Heinze lo culla e Simplicio tenta un'inutile ricorsa su Giaccherini che parte a rete da solo (bel lancio di Barzagli) e infila l'incolpevole Stekelenburg. Lo Juventus Stadium diventa una bolgia, ma la Roma prova a reagire, il possesso palla cresce col passare dei minuti prima della perla di Del Piero.
Alla mezz'ora esatta arriva il primo gol stagionale del capitano bianconero, destro a girare a modo suo, che inchioda Stekelenburg e forse taglia le gambe alla Roma. I giallorossi faticano a scardinare il muro alzato a centrocampo da Conte e ci provano da fuori: prima Gago, poi Pjanic, ma non riescono ad impensierire Storari e prima dell'intervallo Estigarribia ha il tempo di sbagliare clamorosamente il gol del 3-0.
La ripresa è un libro già scritto. La Roma continua con il suo possesso palla, la Juve forte del vantaggio prova a colpire di rimessa. E arriva, a più riprese. Prima Lamela perde la testa e reagisce male alle provocazioni di Chiellini: calcio da terra che gli costerà il rosso e lascerà in dieci la Roma. Poi nel finale su ennesimo capovolgimento di fronte traversa di Quagliarella che fa da prologo al 3-0 firmato Kjaer: autogol imbarazzante. Finisce così, per la Roma una lezione forse troppo dura, ma che farà invece benissimo a questa squadra che pensava di aver già risolto tutti i problemi. Così non è: adesso per Luis Enrique inizia il lavoro vero.