La penna degli Altri 22/01/2012 10:24
Per il Capitano e per il Presidente

Nel giorno in cui lOlimpico ricorda Dino Viola, a undici anni dalla sua scomparsa (era il 19 gennaio del 91, come recita anche lo striscione in curva Sud, accanto alla dedica Come te nessuno mai, firmata I tuoi ragazzi), la Roma ha una di quelle partenze brucianti, come non ne ricordavamo da tempo. O forse come non se ne sono mai avute, verrebbe da dire. Potrebbero infatti essere quattro, cinque, forse anche sei o sette i gol allattivo già soltanto nella prima mezzora. Sembra esserci una sola formazione in campo, e si stenta a riconoscere nel Cesena la squadra che non più tardi di una decina di giorni fa ha impegnato il Napoli al San Paolo in Coppa Italia, e ha fatto complessivamente bene nel periodo, vincendo a Palermo e battendo Genoa e Novara in casa. Il primo tempo si chiude comunque senza cenni di reazione apprezzabili da parte della squadra romagnola. E anche i suoi tifosi, appollaiati nello spicchio superiore del settore ospiti, sembrano a loro volta storditi. Per non dire ammutoliti, fin dal primo giro di lancette dellorologio. Prova a reagire nel secondo tempo, la squadra di Arrigoni, non pienamente cosciente, forse, di come la Roma lavesse letteralmente graziata nel primo, Trova infatti il gol del 3-1, ma mal gliene incolse, Ci pensa Juan a ristabilire subito le distanze, sotto la Sud. Tanto per essere chiari.
Ma è il giorno di Francesco Totti, questo ragazzino di 35 anni che, quando esce dal campo, poco prima della metà della ripresa, lasciando il posto ad un coetaneo di 19, riceve una volta ancora lovazione di un intero stadio, tutto in piedi ad applaudire lennesimo record della sua storia di calciatore. Non è stracolmo, lOlimpico, come pure ci si sarebbe aspettati in un giorno e in un orario che avrebbero meritato altra partecipazione. Si equivalgono, o quasi, i biglietti staccati (circa sedicimila) e il numero di abbonati, poco sotto la soglia dei diciasettemila. Pjanic arrotonda, tra gli olè della curva, e Luis Enrique procede da ulteriori cambi. Dopo Bojan per Lamela e Viviani per Totti, entra in campo anche Kjaer per Juan. Sventola triste lultima bandiera bianconera in curva Nord, mentre la Sud chiude in festa. E quasi unubriacatura. Accompagnata, non a caso, dal coro della società dei magnaccioni, con cui si chiude la partita. Martedì cè unaltra squadra con gli stessi colori da affrontare. E cè da credere che lavvertimento è arrivato...