La penna degli Altri 13/01/2012 15:18

Mercato Roma, Zavaglia: "Per me De Rossi resta fino a giugno. I giallorossi non cercheranno un sostituto di Osvaldo"

Su Osvaldo: “Penso che la società giallorossa non prenderà nessuno, perché ha già gli attaccanti in casa. Ci sono giovani come e Bojan Kricic che sono costati perché hanno pagato il prestito. Non so se riscatteranno lo spagnolo. Andranno fatte le debite valutazioni perché se non dovessero prenderlo a titolo definitivo ci rimetterebbero in entrambi i casi. E’ un’operazione da 28-30 milioni e se non lo riscattano ne perdono in ogni caso 14”.

Sull’ipotesi di Caprari al ha detto: “E' un ottimo giocatore con grandi qualità, ma bisogna vedere se può rientrare negli allenamenti di sacrificio che fa Zeman. Il boemo è un tecnico che dai

giocatori chiede più del massimo. Io ho Soddimo e Balzano a . Uno soffre gli allenamenti (Soddimo), l'altro invece si esalta, tant'è che è entrato nel mirino di qualche società importante. Balzano è un


esterno che Zeman fa giocare a sinistra in difesa. Soddimo esterno offensivo, ma sta giocando poco perché non si è integrato bene nella filosofia del gioco del tecnico”.



Zavaglia ha poi commentato la situazione di e ha parlato delsuo rapporto con l’agente del centrocampista: “Con Berti ho un ottimo rapporto. E' stato uno dei pochi colleghi, che durante il periodo


della GeA ha espresso parole di conforto nei miei confronti. Non parla quasi mai con la stampa, è una sua filosofia. Bisogna accettarlo. Io penso che gestire una situazione del genere non sia difficile. Bisogna

essere se stessi e non promettere a varie società e personaggi diverse cose. Io penso che tra di loro sanno già come va a finire la situazione. Anche stesso l'ha detto. Non so se va via. La mia


sensazione è che rimarrà fino a giugno. Non so quanta voglia abbia di andare in Inghilterra. Il Real Madrid? Beh lì le prospettive sono diverse da Roma”.

Zavaglia parla del suo ex assistito, : “La causa l'ho vinta io, ma abbiamo un ottimo rapporto. Se alcuni personaggi si fossero comportati con onestà, io ancora gestivo . Restando a Roma ha fatto una scelta di vita. Le trattative con Milan e Real Madrid le ho portate avanti io. Il contratto con gli spagnoli era pronto. Ora lo

gestisce il fratello, Vito Scala e un commercialista. Quando  scelse di restare e firmò il rinnovo, comprò anche le azioni, non era un periodo florido per la società”.



L’agente ha poi raccontato di quando Carlos Bianchi voleva cederlo alla Sampdoria: “Se il presidente Sensi avesse firmato sarebbe stato venduto. Carlos Bianchi a me personalmente disse che di calciatori

come in Argentina ce n’erano a centinaia. La sfortuna del tecnico è stata l’amichevole con l’Ajax. L’avevano organizzata per visionare Litmanen e il numero dieci fece una partita straordinaria. Il presidente si convinse che aveva in casa l’attaccante che cercava”.



Roma e sono tornate a trattare per vicende di mercato, ecco il commento di Zavaglia: “Nel periodo di crisi, togliere qualche ingaggio pesante da una e dall'altra parte fa piacere. Non penso che ci siano


altre situazioni nel mezzo, anche perché l'operazione Borriello, è un prestito con un riscatto che secondo me avviene a quanto ce l'ha negli ammortamenti la Roma, senza fare plusvalenze e minusvalenze. Amauri

alla Roma? Secondo me con la politica di Luis Enrique un attaccante con quelle caratteristiche non serve e poi ha anche un’età che non rientra nei suoi piani. Non va dimenticato che centralmente ha . Forse servirebbe più una punta esterna. Forse sarebbe più utile Krasic. Pizarro? E’ una scelta sua. Alla fine potrebbe trasferirsi, ma credo che sia difficile che giochi visto lo stato di grazia di Pirlo”.

Questi i nomi caldi per il mercato sudamericano secondo Zavaglia: “Tra Brasile e Argentina i migliori sono già qua. Ganso non è adatto al campionato italiano, è troppo lento. Neymar è un grande. Se uno lo prende, forse sarà al livello di per i prossimi 10-12 anni.”



“Luis Enrique? – ha continuato - Ama troppo la gioventù. E In Italia prima che ottieni dei risultati paghi queste scelte. E’ accaduto anche a lui all’inizio. Se in Italia manca la figura dell’allenatore – manager?Al è tutto in mano all'allenatore che fa il bello e il cattivo tempo. Forse è un bene che sia cosi, qui non sarebbe possibile. Non siamo ancora pronti. Bisogna cercare di cambiare anche le persone che sono vicine ai tecnici. Se un allenatore si può portare 3-4-5-6 collaboratori, può fare questo lavoro. Qui si prendono poche persone. Capello è stato un tecnico-manager e
lo sta diventando.”

 

(imperoromanista.it)