La penna degli Altri 05/01/2012 09:27

I Capitani: «Daniele resta!»

"Detto questo, mi piangerebbe il cuore veder andar via . Io Daniele lo adoro, e penso che mi somigli anche un po’ dal punto di vista caratteriale, perché è uno che in campo dà sempre tutto, anche l’anima. Io credo che lui dovrebbe sposare la Roma, e basta. Se poi, non dovesse credere nel progetto di questa società, è giusto che allora ci pensi bene. Ma l’augurio che mi faccio è che decida presto. E che, soprattutto, resti. Perché lui è il futuro della Roma, e privarsi di un giocatore così sarebbe per la società un errore gravissimo. E poi, perché proprio non riesco a vederlo con un’altra maglia. Lo vedo solo in giallorosso». Un altro calcio, quello di Losi, che ha però molto in comune con quello di chi gli succedette, come capitano di lungo corso, negli Anni 70.

Sergio Santarini è stato infatti anche lui una bandiera per questi colori e per un’intera tifoseria. «Deve decidereui, insieme al suo procuratore, visto che oggi sono proprio loro, i procuratori, che vanno per la maggiore. Da parte mia capisco, anche se non dico che giustifico, che uno possa anche decidere di andar via. Perché, purtroppo, oggi il calcio è cambiato ed è soprattutto denaro. E in proporzioni talmente grandi, che difficilmente si può resistere a certe tentazioni. Sinceramente, non mi sento di dargli alcun consiglio e, soprattutto, non mi sentirei assolutamente di criticarlo quale che sia la decisione che intenderà prendere. Quando sento, come mi è accaduto giorni fa, che un giocatore come Ibrahimovic guadagna in quattro giorni quello che noi guadagnavamo in un anno, mi cadono le braccia. E davanti a questo, capisco che il dio denaro la fa da padrone. Nel caso di , poi, c’è in ballo una scadenza di contratto che dà al giocatore un potere contrattuale molto forte. Ai nostri tempi, questo non accadeva, perché non esisteva, appunto, la scadenza di contratto, e si era soggetti alle società in ben altro modo. Se mi è capitato di poter andar via? Ci sono state un paio di squadre, in particolare e , che mi avrebbero voluto con sé. Ma io ero della Roma e sapevo che lo sarei stato fino alla fine della carriera."

Ancora più diverso è il calcio di un altro grande ex capitano giallorosso qual è Giuseppe Giannini. «E’ una situazione difficile da valutare, quella di Daniele - dice il Principe. - Tanto più perché in scadenza di contratto. E quindi non di fronte ad un semplice rinnovo. La verità è che non bisognava arrivare a questo punto. E capisco che ora entrino in gioco tante cose. Con un giocatore che, oltretutto, sta facendo anche un ottimo campionato. Insomma, è difficile uscirne, anche se lui ha più volte esternato di voler venire incontro alla società. Al punto in cui siamo, bisognerebbe stringere i tempi e capire se c’è veramente l’interesse di arrivare ad un accordo, o meno. Se è capitato a me? In scadenza, no. E, nel suo caso, va tenuto conto che il suo potere contrattuale è molto diverso e molto forte. Ed è anche giusto che lui, in qualche misura, cerchi di "sfruttarlo", anche se non ha mai nascosto il suo desiderio di rimanere. Opinione mia è che rimarrà, anche perché sennò sarebbe andato via prima. L’augurio che mi faccio è ovviamente che resti. E quello che faccio a lui è, sì, di riuscire a guadagnare il più possibile, visto che spesso sono riusciti a guadagnare tanto anche quelli che non se le meritavano. Ma a patto di rimanere comunque qua»