La penna degli Altri 16/01/2012 08:57

De Rossi, la Roma gioca la carta Luis Enrique

Da settimane ogni singola parola di , ma anche ogni suo gesto, come ad esempio l'esultanza con la maglia della Roma sventola come una bandiera dopo il gol di Catania, passa al setaccio delle interpretazioni. E le parole rilasciate sabato sera sono sembrate, quasi a tutti, indirizzate verso un possibile rinnovo del contratto che scadrà il 30 giugno, con il giocatore però libero di firmare per un'altra squadra a partire dal 1 febbraio.



«Che la Roma mi sia nella pelle è evidente e mi sembra inutile ripeterlo. Non nego di avere avuto le idee confuse, credo sia umano, ma mi sto chiarendo. E questo non significa che le situazioni sono chiuse o sono aperte. A prescindere dal fatto che la squadra sta raccogliendo i frutti e i risultati si vedono sul campo, per me vincere a Roma è la cosa più importante, è il mio sogno, ancora vorrei tornare indietro a quello scudetto perso. L'amore che ho per questa squadra è qualcosa di grande e questo ha un significato quando vai a parlare del rinnovo. Ma io spero di andare sui giornali per le prestazioni, mi infastidisce quando diventa gossip: le lezioni di inglese che sto prendendo, i contratti firmati con chissà quali squadre…».

L'impressione è che questa possa essere la settimana decisiva per il sì o per il no. Sul tavolo tante questioni — durata di 4 o 5 anni, clausola rescissoria oppure no, parte fissa e bonus a rendimento —, ma anche la volontà comune di arrivare alla conclusione positiva. E non è da sottovalutare la posizione di Luis Enrique: il rapporto tra e l'allenatore asturiano è forte, schietto, diretto, pieno di complicità. Luis Enrique è una carta forte da giocare in mano alla Roma, perché cerca un progetto vincente e le idee di Luis Enrique sono quelle di un tecnico ambizioso e innovativo.

Non è un caso che, rispondendo a una domanda ai microfoni della Rai, sabato sera, abbia toccato il centro del problema: «
Spalletti ha detto che rimarrò a Roma se alle spalle ci sarà un progetto vincente? Non c'è nessun altro allenatore che mi conosca come lui».

Ed è anche per questo che James Pallotta, nell' incontro di settimana scorsa con la squadra è arrivato persino a fare un tuffo vestito in piscina per convincere tutti, ma soprattutto , che quel progetto c'è. E andrà avanti a passi spediti.