La penna degli Altri 09/01/2012 08:52
Anno nuovo, Roma vecchia
(...). È la domenica di Totti, salutato da una standing ovation e dallabbraccio di Luis Enrique, e di un gruppo di ragazzini che seguendo il suo capitano trentacinquenne vince la terza gara di fila (non accadeva da ben 367 giorni), contando fino 10 punti nelle ultime 4 partite, con il 2 a 0 di rigore (doppio) e meritato per una classifica che ora vale la pena guardare. La gente si alza in piedi, prima che per Totti, sostituito a due minuti dal recupero dal baby Caprari, anche per Daniele De Rossi. Il primo a battere le mani al centrocampista che torna verso la panchina, coccolato dallalto da papà Alberto, dalla mamma e dalla sorella, è James Pallotta che, al debutto allOlimpico, si gusta il meglio della Roma. (...)
Il calcio di Luis Enrique, da meno di un mese e con una sosta in mezzo per le festività di diciotto giorni, non è più solo il possesso palla fine a se stresso. I tre successi consecutivi e la seconda partita senza prendere reti sono il messaggio dellasturiano alle grandi del torneo. La Roma lievita nel gioco e raccoglie punti. Limpronta non è italiana. Il risultato è la conseguenza di uniniziativa che i giallorossi non vorrebbero mai lasciare agli avversari. Quando ci riescono, come allinizio della gara con il Chievo, vanno al tiro con facilità. Sorrentino è bravo su Lamela, Pjanic e Bojan. Manca Osvaldo, ma Luis Enrique non cambia idea: davanti ha giocatori che, pur con caratteristiche diverse, possono sostituire litaloargentino che fin qui ha segnato 7 gol, gli stessi garantiti finora, nel totale, dalle altre punte (Bojan 3, Totti 2, Lamela e Borini 1). La Roma va a strappi, nel senso che non ha la continuità dellultima gara del 2011 a Bologna. Rallenta a metà tempo, Stekelenburg fa lunica parata vera alzando sopra la traversa dopo un colpo di testa di Pellissier, ma poi Lamela conquista il primo rigore, trovando come ostacolo sulla linea di fondo la gamba di Frey.
Totti al trentacinquesimo calcia di forza e Sorrentino, un po irrispettoso, resta immobile. Bojan, con laltro spagnolo Josè Angel una delle due novità rispetto allultima gara del 2011 a Bologna (diciannovesima formazione diversa in 19 match), cerca la rete ma trova Sorrentino o avversari. Lo fermerà due volte Cesar, sgambetti in area, nei primi minuti della ripresa. Larbitro Russo, largamente impresentabile, gli nega un contropiede prima dellintervallo e i due rigori.(...)Al terzo tentativo, Bojan conquista il secondo rigore: lo assegna lassistente Viazzi e non il direttore di gara, segnalando il fallo di mano di Cesar. Bis di Totti al trentaquattresimo, piazzando di piatto destro. Luis Enrique in precedenza aveva dato a spazio a Gago, fuori Simplicio, e subito dopo fa uscire De Rossi, dentro Greco. Poi Caprari per Totti, guardando anche al futuro