La penna degli Altri 24/12/2011 11:55

Zeman «Mi cercate perché io sono il calcio pulito. Luis Enrique? Mi sembra che abbia cambiato idee»



Zeman, si è chiesto perché giornali e tv, anche non sportivi, continuano a cercarla?


«Perché la mia è un'immagine positiva del gioco del calcio».



Eppure lei fa lo stesso calcio da quasi 30 anni.


«La disposizione tattica è uguale, lo sviluppo della fase offensiva no: si cercano sempre nuove strade. Io cerco di semplificare il gioco del calcio: servono fantasia e inventiva e i giocatori devono capire quando usarle e quando no».

E la difesa?

«Molti allenatori parlano di equilibrio, poi sono più i gol che prendono di quelli che fanno. Le mie squadre no: sono sempre di più i gol fatti. Segnare un gol più degli altri: questo è il concetto giusto».



Non è detto però che così si vincano i campionati.


«Non ho mai giocato per non retrocedere, però molti miei risultati sono stati decisi fuori dal campo, come la retrocessione di Avellino (2003-04 dalla B, ndr): di quella squadra però oggi cinque giocatori sono in A (in realtà sono tre: Contini, Nocerino e Sardo, ndr). Io sono felice per le prestazioni».



E perché non esulta mai?


«Se i miei giocatori mi fanno vedere un bel gol, io esulto: non si vede perché inquadrano sempre loro...».



Dalla panchina parla pochissimo ai suoi giocatori.


«E' inutile sgridare un giocatore perché ha sbagliato un passaggio: ormai è sbagliato. Conta il lavoro in settimana».



Che non è mai leggero...


«I calciatori lavorano meno di ogni altro sportivo».



Oggi ci sono molti calciatori nei guai per le scommesse.


«Molte partite sono condizionate dall'esterno: prima lo erano dall'interno, come ha dimostrato Calciopoli. Da anni il calcio ha perso credibilità».



Perché non ha mai fatto denunce a chi di dovere?


«Ne ho fatte due alla Procura federale, non è successo niente. Ma erano altri tempi...».



Come ha ritrovato la B?


«Le società hanno pochi mezzi, a parte Samp, Padova e Torino. Però ora i giovani possono giocare e affermarsi: è vero che costano meno, ma così ci sono meno ex giocatori».



E la A? Il rilancio della ?


« cambia spesso, è partito con un'idea diversa, ma la squadra ha preso il suo carattere, è ben motivata. Il Milan però è favorito per lo scudetto».




Ci sono tre italiane negli ottavi di : buon risultato?


«Solo il ha convinto, ma senza conferme in Italia».




La novità Luis Enrique?


«Vuole proporre calcio con molto possesso, ma mi sembra che abbia cambiato. Roma è una piazza difficile se non fai risultati, se li fai è la più bella».



Cosa le è piaciuto nel 2011?


«Il , Guardiola, . Può perdere una partita, ci sta. Ma propone un gioco a prescindere dall'avversario, con individualità ben sfruttate».




In Italia?


«Il Milan mantiene un livello costante pur avendo cominciato male questo campionato».



Come giocatori?


«Di Natale: gioca in provincia ma si ripete ogni anno».