La penna degli Altri 01/12/2011 08:31
Osvaldo: «Era meglio stare zitti»
Osvaldo, pur ammettendo di aver sbagliato, non ha preso bene la duplice punizione, considerata eccessiva. Oltre la multapesante, solo a lui (Lamela salvato), la squalifica per una giornata. Senza dirlo apertamente in prima persona, per capire il suo stato danimo sono bastate, lunedì pomeriggio, le parole del suo procuratore Dario Decoud: «E stato fatto un gradissimo casino, speriamo che Dani non sia massacrato». È il pensiero dellattaccante che due giorni dopo, durante la consegna del Tapiro, conferma in pieno la tesi del suo manager. Del resto, nel mondo del calcio, in tanti la pensano così. Da Conte, lallenatore della Juve prima in classifica, a Capello, il cittì dellInghilterra che ha ancora tra i suoi collaboratori, da manager, proprio il dg giallorosso Franco Baldini che domenica si è preso lonere, davanti alle telecamere di Roma Channel, di raccontare lepisodio, amplificando di conseguenza il violento diverbio di venerdì sera. «E stato un litigio, come ce ne sono tanti e da sempre. A me non piace mai perdere: con le pulsazioni a duecento ho fatto una cazzata. Ma è una questione chiusa, speriamo che non se ne parli più» sospira Osvaldo, davanti al microfono. «Dopo cinque minuti ero già pentito e ho chiesto scusa a tutti. Erik è un bravissimo ragazzo, fortissimo». Parole che,dopo la cena di martedì sera, servono a offrire unimmagine migliore dello spogliatoio della Roma.
Il gruppo è unito, i giocatori sono legati tra loro e al centravanti, in questi giorni, lo hanno dimostrato tutti, a cominciare da Lamela, cercando di forzare la mano a Luis Enrique: i compagni spingono Dani a Firenze, lo vorrebbero nella lista dei convocati per la partita al Franchi. Lasturiano, però, non ha alcuna intenzione di ritirare.Due i motivi: 1) Osvaldo è un titolare inamovibile, voluto fortementedal tecnico che, punendolo, mette il rispetto al primo posto e avverte di non essere disponibile a far sconti a nessuno; 2) Luis Enrique, elargendo diverse concessioni ai giocatori (dai giorni liberi durante la settimana, ieri lultimo, allabolizione del ritiro per legare casalinghe), pretende che i calciatori seguano alla lettera le regole. Comportamentali e in assoluto di convivenza allinterno del gruppo.A cominciare dagli orari. A Trigoria il controllo è cartaceo. Cè un registro che viene ritirato unora prima dellinizio dellallenamento (quando si iniziava alle 10,30, veniva tolto alle 9,30 e adesso, con lingresso in campo alle 14, sparisce alle 13): ogni giocatore deve firmarlo. Se non fa in tempo a siglare la sua presenza, riceve una multa. I recidivi possono uscire anche dalla lista dei convocati. Ora si comprende come mai a Bojan sia stata ritirata la patente (la prima delle due volte in meno di tre mesi) per un sorpasso in corsia di emergenza e alcune mancate convocazioni di Cicinho (punito anche per un minuto di ritardo).
Il Parma, intanto, ha chiesto Simplicio (cè pure il Bologna) e Cassetti. Appuntamento la prossima
settimana,con la Roma che cercherà di riscattare subito Borini (7 milioni in tre anni), risparmiando qualchemilione per avere lintero cartellino dellattaccante (e sugli ingaggi dei due partenti). Per giugno, Sabatini è in vantaggio sullInter per il giovane esterno dattacco Markovic, 17
anni, gioiello del Partizan (6 milioni).